GROSSETO – “Noi , pur cercandolo, non lo troveremo se non lo pensiamo vivo. Non usciremo dalla tristezza se non lo cerchiamo di nuovo laddove, anche in questi tempi bui, lui ci invita a cercarlo di nuovo, ricominciando. Per i discepoli fu cosi, tornare alla terra dell’inizio, in Galilea; per noi, forse, stargli più uniti, cercarlo vivo nel vangelo, nei sacramenti, ma anche nella nostra storia, nei nostri fratelli, dentro questo tempo, chiedendo quella fede che di nuovo ce lo fa incontrare, più forte”. Così il vescovo Rodolfo nell’omelia della veglia pasquale, celebrata in cattedrale a Grosseto.
Una veglia iniziata quando ancora fuori c’era la luce e terminata intorno alle 21.30. La benedizione del fuoco nuovo, del cero pasquale, il canto del preconio, le litanie dei santi, la benedizione dell’acqua lustrale, il canto del Gloria mentre tutta la cattedrale si illuminava…sono stati alcuni dei momenti salienti della celebrazione, animata da una rappresentanza di coristi della corale Puccini, diretti da Luca Bernazzani, responsabile musica sacra della Diocesi, che ha cantato anche l’Exultet e le Litanie. Il servizio all’altare è stato svolto dai seminaristi, così come per tutte le celebrazioni del Triduo Pasquale. Hanno concelebrato il vicario generale don Paolo Gentili; il proposto del Capitolo della Cattedrale monsignor Franco Cencioni e il canonico parroco monsignor Piero Caretti.
Soffermandosi sul Vangelo di Marco, il Vescovo si è immedesimato in quelle donne che avevano seguito Gesù e che, passato il sabato, si recano al sepolcro con gli aromi necessari per ungere il corpo del Maestro. “Chi potrà spostare per loro quella pietra così pesante? – ha commentato – Penso ai loro occhi bassi, abbattuti, come era a terra, addolorato il loro animo… Eppure continuarono a voler bene a Gesù, per questo non ebbero paura di affrontare la morte, la tomba che chiude ogni speranza anche quando c’è tanta volontà di bene”.
“Non c’è anche in noi, soprattutto in questo tempo di pandemia, un po’ di abbattimento? Il timore che davvero sia fermo tutto? In quelle donne c’era l’attaccamento e volevano arrivare là dove il loro amato era stato sepolto. E dice il Vangelo: alzando lo sguardo videro che la pietra era stata già rovesciata. E allora ebbero il coraggio di entrare. Quanto videro all’interno, però, le spaventò: un giovane seduto, vestito di bianco… . Da anni quelle donne si erano lasciate coinvolgere da quel Maestro: ma dove le stava portando? Dentro una tomba… dentro una tomba vuota…”
“Dove ci porta talvolta il Signore? Dove porta la nostra vita? – si è chiesto il Vescovo – A loro lo disse quel giovane sconosciuto: voi cercate Gesù, il Nazareno, il crocifisso? Non è qui. È vivo, è risorto e vi precede in Galilea”. “Ecco dove ci porta il Risorto: a ricominciare, a un nuovo inizio. Per quelle donne, come per noi”. Il vescovo Rodolfo ha poi presieduto il Pontificale solenne della domenica di resurrezione, trasmesso anche in diretta su Tv9 Telemaremma.