di Barbara Farnetani
GROSSETO – Si chiama Omur Onur, quasi uno scioglilingua, per questo si faceva chiamare Mario. La polizia ha arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti un uomo di 35 anni, di origine turca. Tutto è partito da due uomini fermati in sella ad uno scooter la scorsa notte, verso l’una di notte, in via Monterosa a Grosseto; quando i poliziotti della narcotici li hanno fermati i due sono apparsi particolarmente nervosi. In tasca del conducente, un grossetano di 46 anni, gli agenti avevano trovato tre dosi di cocaina. Nel frattempo il cellulare dell’uomo non smetteva di squillare, tanto che, alle domande insistenti dei poliziotti, l’uomo aveva confessato che, a chiamarlo era il suo fornitore, un turco conosciuto da tutti come Mario, da cui aveva appena acquistato le tre dose e che doveva portargliene altre due.
Gli agenti, coordinati dall’ispettore della Squadra Mobile Paolo Bischèri (nella foto sopra con la droga e gli oggetti sequestrati), hanno subito capito di chi si trattava, l’uomo era infatti già conosciuto alle forze dell’ordine. Hanno fatto accompagnare i due in questura e hanno atteso l’auto di Mario il Turco. Quando lo spacciatore è arrivato nell’auto sono state trovate altre due dosi di cocaina confezionate nella stessa maniera delle tre già sequestrate. All’uomo sono stati anche confiscati 50 euro (il prezzo di una dose) e il cellulare.
L’uomo è stato arrestato, questa mattina la convalida e il processo per direttissima. “Mario” è stato condannato a sei mesi che sconterà agli arresti domiciliari.