SCARLINO – Botta e risposta sui social tra il sindaco Francesca Travison e il consigliere di minoranza Guido Mario Destri della lista “Per Scarlino” il quale, secondo la prima cittadina, avrebbe affermato durante il consiglio comunale di ieri che «La pandemia ancora in corso ha “aiutato” l’amministrazione comunale». Una frase per la quale il sindaco pretende delle scuse.
«Se a parere del consigliere comunale – attacca Travison – hanno “aiutato” 157 positivi dall’inizio della pandemia, due cittadini deceduti e due ancora in rianimazione, se è stato un bene per la nostra amministrazione comunale dover entrare in zona rossa per una percentuale altissima di contagi rispetto al numero di abitanti – ricordo al consigliere che Scarlino è stato il primo comune nella nostra provincia ad affrontare le maggiori restrizioni anticontagio –, viene da chiedersi dove abbia vissuto Destri nell’ultimo anno».
«Se ancora è un aiuto per una pubblica amministrazione non poter contare ogni giorno sulla presenza dei dipendenti, affrontare ogni progetto con l’incognita di una pandemia in corso, non avere certezza su quello che sarà il futuro, viene da chiedersi se Destri abbia una memoria labile, visto che ha ricoperto incarichi amministrativi per anni. Oppure forse per Destri è d’aiuto per l’amministrazione comunale affrontare la crisi economica che questa pandemia ha causato e causerà ancora. Non chiediamo ringraziamenti per il nostro impegno nell’affrontare la situazione sanitaria ma perlomeno rispetto per le vittime, per gli ammalati e le loro famiglie, per le attività economiche che stanno soffrendo a causa della pandemia, per i ragazzi che hanno perso giorni e giorni di scuola, per gli abbracci mancati, per la vita sociale ridotta al minimo. Ecco per tutto questo pretendiamo delle scuse».
Travison conclude affermando che nei mesi passati «mai una volta abbiamo ricevuto dal consigliere comunale, come da altri esponenti dell’opposizione, anche solo una semplice telefonata per esprimere vicinanza o una proposta di aiuto concreto».
Non è mancata l’immediata risposta da parte del consigliere Destri.
«Egregia sindaca – scrive -, ancora una volta ammiro la sua capacità di strumentalizzare frasi, situazioni e avvenimenti. Nel suo lungo, impreciso ed imperfetto post dimentica di dire che la genesi della frase, artificiosamente strumentalizzata, si colloca nell’analisi delle sue/vostre inadempienze, ritardi, fallimenti e promesse non mantenute da lei e dai suoi assessori e consiglieri. Avete sempre continuamente giustificato tutto ciò ricordando, qualora ce ne fosse purtroppo bisogno, la pandemia che da oltre un anno ci affligge. Questa ha creato a tutti, e io che sono un lavoratore autonomo lo so forse meglio di lei, problemi, ritardi e impedimenti ma chiunque, intellettualmente onesto, sa che non può rappresentare l’unica difesa ai propri errori».
«All’inizio dell’emergenza – ricorda Destri -, fui il primo ad inviarle una mail nella quale manifestavo tutta la mia solidarietà e mettevo a disposizione la mia collaborazione e quella del mio gruppo; peccato che nell’anno appena trascorso non abbia mai comunicato alcunché ai gruppi di minoranza. Evidentemente la concezione di democrazia sua e del partito che rappresenta è diversa dalla mia».
«Tutto ciò premesso – continua – invito i cittadini ad ascoltare la registrazione del consiglio comunale dalla quale potranno evincere la palese e anche un po’ patetica strumentalizzazione dell’accaduto. Comunque, come già fatto in consiglio, concordo sulla inopportunità della frase espressa che, durante il sconsiglio stesso, ho modificato in… ”è l’ora di finirla di usare questa pandemia quale scudo dietro al quale nascondere i propri insuccessi, ritardi o promesse ad oggi non mantenute”».
«Rinnovo – conclude Guido Mario Destri – la mia solidarietà, il mio affetto e la mia vicinanza ai nostri cittadini e amici colpiti in qualche modo da questa pandemia, come ho già avuto modo di fare personalmente rifuggendo da ogni propaganda. Le rinnovo la mia disponibilità a collaborare con lei perpetuando azioni che, come già fatto, possano servire al progresso e al benessere del nostro amato comune che amo quanto lei, se non di più».