SCARLINO – Il gruppo consiliare Pensiamo Scarlino interviene sulla questione gessi rossi.
“Negli ultimi tempi – scrive il gruppo in una nota – la vicenda dei gessi rossi della Venator (ex Tioxide) ha occupato le cronache dei quotidiani locali, prima riguardo il cammino dell’autorizzazione in itinere per la ex cava di Pietratonda nel comune di Campagnatico e poi la scorsa settimana in seguito all’eclatante conferenza stampa del presidente della commissione ecomafie Stefano Vignaroli, che ha ipotizzato l’impossibilità di continuare ad usare tali sostanze per il ripristino ambientale.
La nostra lista civica ha messo al primo posto nel suo programma la tutela dell’ambiente e del territorio insieme allo sviluppo delle attività economiche e alla salvaguardia dell’occupazione. Oggi anche la nostra provincia (come il resto d’Italia) è in ginocchio per le devastanti conseguenze della pandemia tuttora in corso.
L’industria manifatturiera del polo di Scarlino è uno dei settori coinvolti in questa crisi, anche se nell’ultimo anno non ci sono stati segnali di cedimento o ripercussione negative troppo evidenti, ad esempio con l’utilizzo limitatissimo degli ammortizzatori sociali, garantendo lavoro sicuro a tutti i suoi addetti, compresi quelli dell’indotto. Questo è un segnale importante che non ci deve però distrarre dalla sensibilità e dalla preoccupazione costante per la salvaguardia dell’ambiente e del nostro territorio: lo sviluppo plurisettoriale è stato da sempre una garanzia per le nostre attività produttive, anche se la convivenza tra i vari settori è stata tutt’altro che facile.
Riteniamo che il mantenimento di questo delicato e necessario equilibrio sia compito del sindaco, della giunta e di tutti gli organi politici ed istituzionali, anche quelli sovracomunali. Sembra chiaro infatti che le istituzioni e la politica si debbano prendere le loro responsabilità ed anticipare i tempi, come ultimamente pare non sia stato adeguatamente fatto, arrivando così al limite della capienza del sito di Montioni senza aver trovato una valida alternativa, in tutti i sensi.
Scarlino, in qualità di sede d’impianto, ha pagato e sta pagando questo ritardo più di tutti, con le discariche a piè di fabbrica che non sono più sostenibili e tollerabili; il comune di Follonica ha nel tempo dato un importante contributo con la cava di Montioni, e adesso crediamo sia arrivato il momento di individuare idonei impianti di discarica, dotati dei necessari presidi ambientali (come suggerisce la relazione della commissione) a tutti costi, per garantire il futuro all’azienda e dei suoi lavoratori nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio.
I comuni limitrofi e il resto della provincia non possono sentirsi esclusi da questo compito, e vediamo di buon occhio (anche se in ritardo) la costituzione di un tavolo di lavoro politico- tecnico presieduto dal presidente della Regione Eugenio Giani, per cercare di recuperare il tempo perso e contemporaneamente sollecitare in maniera seria l’azienda, trovando soluzioni concrete di riduzione del rapporto di produzione del materiale di scarto rispetto al prodotto finito”, conclude la nota.