Gli investitori si chiedono se i prossimi mesi saluteranno l’allontanamento progressivo della minaccia rappresentata dalla pandemia con un aumento costante dei prezzi e degli scambi. Difficile fare delle previsioni allo stato attuale, ma alcuni mercati, quelli più penalizzati dall’emergenza sanitaria, torneranno ad essere protagonisti come un anno fa.
Ecco alcuni fattori che potrebbero influire sui mercati e sugli investimenti.
1. Effetto Biden
L’inizio dell’anno è stato dominato dal giuramento delle nuova amministrazione a stelle e strisce. Durante la sua campagna elettorale si è scritto tanto sull’intenzione del futuro nuovo presidente americano di andare a colpire maggiormente i redditi dei ceti più abbienti e dell’impatto che questa mossa potrebbe avere sugli scambi e gli investimenti sulle principali azioni americane. I mercato hanno reagito in maniera favorevole alla vittoria di Biden e guardano con fiducia verso una presidenza più convenzionale rispetto a quella uscente. Per ora regna un cauto ottimismo e anche le prime decisioni concrete preso dal numero 1 della Casa Bianca sono state ben accolte.
2. Inizio della fine della pandemia
I piani vaccinali potranno avere degli effetti sui mercati soltanto tra qualche tempo, in relazione al loro concreto avanzamento e alla conferma dell’efficacia reale dei vaccini. La normalità tornerà ad affacciarsi soprattutto in quei paesi che sono riusciti ad ottenere approvvigionamenti tali da consentire una vaccinazione di massa. Stati Uniti e Regno Unito sono a buon punto, mentre l’Europa arranca. Di sicuro la fine della pandemia avrà degli effetti macroeconomici in tutti i settori e su tutti gli investimenti.
3. Investimenti etici e green
Già prima dell’emergenza sanitaria l’impatto su scala globale delle proteste spinte da Greta Thunberg avevano fatto intravedere degli scenari che nei prossimi anni porteranno a ingenti investimenti sulla green economy, e questa tendenza verrà probabilmente rafforzata col graduale ritorno alla normalità. Non si potrà più fare a meno di considerare l’abbattimento delle emissioni fossili come necessario, e tutti i passi da compiere per arrivare ad una società più ecosostenibile non sono più rimandabili.
4. Tecnologia
I trend strutturali del 2020, come quello incentrato sulla tecnologia, saranno a maggior ragione presenti anche nel 2021, visto che ormai centinaia di milioni in tutto il mondo lavorano da casa e che l’e-commerce è ormai diventato un punto di riferimento per gli acquisti dei privati. E queste tendenza andranno a consolidarsi nei prossimi mesi. Il cloud, l’elettronica di largo consumo e le vendite online continueranno a generare guadagni sempre maggiori e le aziende saranno portate, se non costrette, ad investire nello sviluppo di sistemi che strizzino l’occhio all’intelligenza artificiale e alla tecnologia in senso ampio, per non rimanere al palo.
5. La valanga cinese
Nonostante la Cina sia stato il paese dalla quale la diffusione del Covid-19 ha preso piede, il paese asiatico è quello che ne è uscito meglio e probabilmente più forte. Le strategie di limitazione dei contagi – francamente inapplicabili in tutte le democrazie più evolute – hanno trainato i maggiori mercati asiatici verso rialzi sino a pochi mesi prima impensabili. E con tutta probabilità l’esposizione delle compagnie cinesi continuerà a crescere anche altrove.
6. Prossimo futuro caratterizzato dall’incertezza
Sarà il 2021 l’anno che determinerà il tanto agognato ritorno alla normalità? O dovremo ancora aspettare per rivedere allentate le regole sul distanziamento sociale e le limitazioni sui nostri spostamenti? Ma le domande a cui vorremmo dare delle risposte chiare e di segno positivo sarebbero tante.
Nel mondo post Covid il settore produttivo dovrà tornare a fare quello era solito fare, spinto anche dalla ripresa dei viaggi, dei flussi turistici e di tutto quell’indotto vitale per quei paesi con una vocazione turistica importante come il nostro. Ma l’incertezza regna sovrana e la parola d’ordine, anche per i prossimi mesi sarà: cautela.