GROSSETO – «La collaborazione con le Istituzioni si costruisce sulla base di serietà e trasparenza. Vanno pagati a tutti i dipendenti gli stipendi di luglio, e va chiarito il nuovo assetto societario» non ha tentennamenti il presidente della provincia di Grosseto, Leonardo Marras, in merito alla vicenda Mabro, chiedendo rigore e trasparenza. «L’amministratore delegato di Fashion Technology Investment, Anton Giulio Pacenti, ha chiesto a mezzo stampa sostegno alle Istituzioni locali per i progetti di sviluppo di Mabro – prosegue Marras -. Come credo tutti possono testimoniare la Provincia di Grosseto, insieme a Comune e Regione, ha costantemente seguito negli anni le vicende alterne di Mabro, sforzandosi nei modi in cui le era possibile di contribuire positivamente alla soluzione dei problemi.»
«Anche per il futuro, quindi, considerata la sua rilevanza in termini occupazionali, questa Amministrazione manterrà una grande attenzione al destino dell’azienda e s’impegnerà per sostenere il rilancio produttivo di Mabro. È evidente, peraltro – si legge ancora nella nota della provincia -, che la fiducia nei rapporti con le Istituzioni va conquistata dando prova di serietà e senso di responsabilità.
Per questo mi aspetto gesti concreti che rasserenino gli animi, evitando scelte che mettano i lavoratori gli uni contro gli altri. Così come chiedo che si provveda velocemente a liquidare a tutti i dipendenti lo stipendio del mese di luglio, aldilà del fatto che abbiano aderito allo sciopero o meno.»
«Non è mia intenzione interferire in modo improprio nelle relazioni industriali tra lavoratori e azienda, ma è chiaro che la Provincia, nell’esercizio dei propri doveri istituzionali, rappresenta l’interesse generale. Che in questo caso coincide con il trattamento equanime di ogni lavoratore, nel rispetto dei diritti sindacali tutelati dalla legge. Allo stesso tempo – afferma ancora Marras -, chiedo al management di Mabro coerenza anche rispetto alla trasparenza sull’assetto societario, perché chiedere il sostegno alle Istituzioni non può prescindere da una corretta informazione sulla composizione della compagine sociale e su eventuali piani di riorganizzazione produttiva nella logica di una leale e reciproca collaborazione.»