GROSSETO – “Dopo una fase di stallo che va avanti da troppo tempo, e anche a seguito dell’ultima assemblea dei sindaci del Coeso, è chiaro che non c’è niente di più attuale della proposta fatta mesi fa dai sindaci del centrodestra. L’avevamo avanzata anche al governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, e adesso torniamo a proporla in Assemblea (l’appuntamento è in programma il 18 marzo) come strumento concreto che permetterebbe di uscire dalla crisi: il Patto di Coes(i)one”. L’idea arriva dai sindaci Coeso del centrodestra.
“In questo modo – aggiungono – affianchiamo alla presidenza del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna due vicepresidenti, cioè l’attuale presidente e sindaco di Massa Marittima Marcello Giuntini per l’area delle Colline Metallifere, a garanzia di continuità, e il sindaco di Castel del Piano Michele Bartalini, in vista del futuro. E’ l’unica soluzione che permetterebbe di operare in piena linearità e omogeneità, senza ulteriori particolari rallentamenti, e in stretta collaborazione con il direttore generale, che – sempre secondo la nostra proposta – avrebbe a sua volta due figure di riferimento tecnico per ogni vicepresidenza e rispettiva area di riferimento, cioè Colline Metallifere e Monte Amiata”.
“Non ci siamo preoccupati solo dell’assetto strutturale: siamo pronti a dare garanzie sul programma e sulla campagna di comunicazione, entrambi da condividere e sottoscrivere congiuntamente con l’assemblea. E’ chiaro che il centrosinistra da solo non è in grado di gestire la situazione. Oggi più che mai, anche alla luce di quanto sostenuto dal Tar che ha riconosciuto l’accordo siglato nel 2018 come atto di alta amministrazione, è arrivato per tutti noi il momento di farsi un esame di coscienza, evitare ulteriori conflitti e accettare una soluzione condivisa che è l’unica che permetterebbe di essere in linea con gli accordi presi in passato, di portare avanti il progetto senza ulteriori frizioni e guardare al futuro congiuntamente”.
“Noi siamo certi che sia la strada migliore – concludono i sindaci – in primis per la cittadinanza e allo stesso tempo per consentire al Coeso di continuare a lavorare. In assemblea torneremo quindi a chiedere il Patto di Coes(i)one, che – una volta sperimentato – potrebbe essere un modello anche per il futuro”.