GROSSETO – «Il presidente della Confartigianato Grosseto, Gianni Lamioni, ha parlato. Per la prima volta nella gloriosa storia dell’associazione degli artigiani, dal Consiglio direttivo della sezione grossetana è uscito un voto che ne sancisce l’ingresso ufficiale nell’ambito di una precisa compagine politica: il centrodestra dell’attuale sindaco Vivarelli Colonna». Inizia così la nota firmata dai consiglieri del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, della Lista Mascagni Sindaco e di Italia Viva nel Consiglio comunale di Grosseto.
«Non sappiamo cosa ne pensino il presidente regionale dell’Associazione Luca Giusti e il presidente nazionale Marco Granelli, ma certo è che quanto accaduto ha del clamoroso. Un comportamento decisamente atipico, oltretutto deciso da un gruppo ristretto qual è la direzione territoriale, che pone diversi interrogativi e riflessioni. Per un’associazione di categoria la rinuncia alla propria autonomia in favore di una parte politica significa abdicare al proprio ruolo e, di fatto, ammettere il fallimento dell’operato di un’intera struttura sindacale».
«Secondo Confartigiano la soluzione ai problemi degli artigiani parrebbe essere riconoscere ufficialmente la figlia del Presidente, Viola Lamioni – candidata nella lista del Sindaco – come rappresentante politica di tutti gli iscritti all’associazione. Ma la scelta di schierarsi ufficialmente potrebbe generare anche un corto circuito sotto forma di conflitto di interessi, specie qualora Viola Lamioni approdasse ad un assessorato, magari alle attività produttive. Ebbene, in questo caso come potrebbe interloquire con imparzialità con il resto del mondo associativo del tessuto imprenditoriale grossetano? E che dire degli associati che non si riconoscono politicamente in questa scelta? E se Vivarelli Colonna perdesse le elezioni, Confartigianato diventerebbe una forza di opposizione contro l’amministrazione comunale?».
«Non sta a noi ovviamente entrare nel merito delle decisioni di un’Associazione, ma riteniamo doveroso interrogarci su certe scelte quando possono influenzare il governo di un territorio. Alle imprese artigiane serve ben altro. Serve tutto quello che il Sindaco Vivarelli non è riuscito a fare, tutto quello che ha promesso e non mantenuto. Con questo posizionamento politico Confartigianato va a sostenere, senza sé e senza ma, un’amministrazione che governa Grosseto da cinque anni e che ha dato ampiamente prova di incapacità nel risolvere i problemi della categoria e, più in generale, nel disegnare un promettente futuro all’economia locale».
«Come forze politiche alternative a Vivarelli Colonna, nella consapevolezza di andare incontro ad un periodo decisivo per l’economia maremmana anche in vista delle ingenti risorse che arriveranno dal Recovery fund, abbiamo le idee molto chiare su quel che un’amministrazione comunale lungimirante, competente e capace di leggere correttamente il contesto in cui opera, deve fare. Se da un lato puntiamo ad una imponente operazione di aggressione alla burocrazia, dall’altra pensiamo ad un modello di sviluppo fortemente improntato alla transizione ecologica che stiamo vivendo».
«L’XI rapporto GreenItaly della fondazione Symbola e di Unioncamere certifica un dato ormai consolidato: il futuro dell’impresa è green. Il futuro del sistema economico si baserà fortemente sulla salvaguardia dell’ambiente e della salute delle persone, cambiando radicalmente i sistemi produttivi, le materie prime, i processi aziendali, le risorse umane e tecnologiche. Non è un caso se dal rapporto emerge un dato confortante: le imprese green affrontano meglio la crisi. A fronte di queste considerazioni, possiamo affermare con certezza che l’amministrazione Vivarelli Colonna in cinque anni non ha saputo costruire nulla. Un’amministrazione “poggi e buche” non ha futuro in questo futuro».