SANTA FIORA – Rifondazione non si presenterà in tribunale per la mediazione con Enel Green Power, o meglio, non lo farà Giuseppe Merisio, membro del circolo amiatino del partito, contro cui Enel aveva depositato in tribunale istanza di mediazione.
La scelta, fa sapere il segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, Fabio Meini, è stata fatta perché «non è Giuseppe Merisio che ha elaborato il documento che Enel Green Power ha considerato falso e diffamatorio, ma l’intero Coordinamento di Zona Amiata grossetano del Partito della Rifondazione Comunista. In secondo luogo perché riteniamo che il Diritto di Critica e la battaglia politica per l’affermazione di idee dissonanti rispetto a quelle dei vari “poteri forti” costituiscano ancora, fino a prova contraria, capisaldi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. Terzo perché, lungi dall’intimorirci, la prospettata causa per diffamazione darà finalmente modo di far accertare, dinanzi ad un Giudice imparziale, la verità dei fatti segnalati.»
La richiesta di Enel era scaturita a seguito di un articolo in cui Rifondazione riportava alcune critiche allo sfruttamento geotermico dell’Amiata da parte di Enel, proponendo, in alternativa alla costruzione della nuova centrale geotermoelettrica di Bagnore 4 lo sviluppo dell’energia fotovoltaica.