GROSSETO – Mercato del lavoro sostanzialmente fermo nel mese di dicembre per le imprese artigiane, micro e piccole. Lo rilevano i dati elaborati dal Centro studi Cna, che ha registrato un crollo delle assunzioni e un forte arretramento delle cessazioni delle imprese, frutto della crisi economica e dei provvedimenti governativi, dal divieto di licenziamento al massiccio riscorso alla Cassa integrazione. La conseguenza di questi due elementi comporta la riduzione dell’occupazione del 2%, lo stesso dato del dicembre 2019, con una importante differenza: mentre nell’ultimo anno l’incremento tendenziale dell’occupazione si è fermato allo 0,2%, tra dicembre 2018 e dicembre 2019 la crescita era stata del 2%, sia pure già frenata dalla fiducia in rallentamento sul futuro dell’economia.
“Sono dati che ci preoccupano – commenta Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto -, perché temiamo che siano il preludio ad uno stravolgimento del mercato del lavoro legato alla crisi che ancora stiamo vivendo. Se in questi 12 mesi assistiamo ad una sorta di stasi della situazione, come confermano anche i numeri presentati di recente dalla Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, lo dobbiamo soprattutto ai provvedimenti presi dal Governo, che hanno di fatto sospeso le decisioni di molti imprenditori, sul futuro delle loro aziende”. Nel report presentato dalla Cciaa, infatti, si registra un calo delle imprese in provincia di Grosseto dello 0,1% dimostrando, quindi, che il tessuto imprenditoriale è sostanzialmente “congelato”. “Ma, come ha sottolineato il nostro presidente Breda – aggiunge Bramerini –, è evidente che il periodo di lockdown primaverile e le successive restrizioni all’attività di alcuni comparti lasceranno il sistema economico locale più fragile e le imprese con fatturati in calo e maggiori debiti rispetto all’immediato passato. Diverse imprese saranno costrette a rivedere i piani d’investimento e, probabilmente, il numero di persone impiegate”. In provincia di Grosseto le imprese in maggiore difficoltà risultano quelle nell’area dell’Albegna e del Fiora (con un calo dello 0,8%), seguite da quelle dell’area amiatina (con un -0,6%), e da quelle delle Colline Metallifere (- 0,2%).
Numeri che quindi sembrano confermare quanto rilevato dal Centro studi Cna che, per quanto riguarda le assunzioni, ha registrato un calo del 30,5% nel mese di dicembre, il peggior dato rilevato dall’Osservatorio se si esclude il mese di aprile 2020, quando tutta Italia era in lockdown.
“Dai dati in nostro possesso poi – continua Bramerini – si evidenzia come la crisi, sanitaria e socio-economica, abbia determinato un calo dei contratti a tempo indeterminato, con effetti negativi sull’occupazione dei giovani e delle donne, ovvero le categorie più interessate dai contratti a termine. Soggetti per i quali devono essere individuati strumenti di tutela e di incentivazione per la creazione di impresa. Su questo lasciano ben sperare, pur nella difficile situazione in cui si trova il Paese a seguito della crisi di Governo, le prime indicazioni fornite dal Presidente incaricato Draghi, durante gli incontri finalizzati alla formazione del nuovo Governo”.