CAPALBIO – Tanti sindaci con i Gonfaloni dei comuni, i presidenti della associazioni, il presidente della Provincia, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. L’assessore regionale Leonardo Marras e poi il prefetto. Ma soprattutto i capalbiesi. Tanti. Venuti a salutare il loro sindaco, il loro Capitano. Era questo il soprannome di Bianciardi.
Si sono svolti questo pomeriggio a Borgo Carige i funerali di Settimio Bianciardi. In molti hanno ricordato il grande amore per Capalbio di Bianciardi, la sua disponibilità verso i cittadini, la sua energia. «Una vita spesa nell’amore va oltre la morte – ha detto il parroco nell’omelia -, questa è l’unica strada che ci consentirà di trovare il senso della nostra vita».
«Era un uomo di carattere – ha continuato il parroco – un uomo sincero, sensibile. Quando è scoppiata la pandemia è riuscito a trovare aiuti per tutti. E si accertava personalmente che tutto funzionasse. ‘Se conosci qualcuno che ha bisogno – mi diceva – dimmelo’».
«Sabato con te è morta anche una parte di noi – ha detto una delle figlia -, eri il nostro punto di riferimento, la nostra colonna portante. I tuoi piccoli gesti, mai banali, li custodiremo; siamo onorati di essere stati i tuoi gioielli. Tu ci sarai anche se non potremo vederti. Noi non ci arrendiamo e andremo avanti» la figlia ha conlcuso con una frase cara a Settimio «Ogni volta che cammino mi sembra di averti vicino».
«Settimio aveva a cuore gli interessi della nostra comunità. ha dedicato ogni energia per assolvere a questo compito, lavorando tenacemente per il futuro. Amava Capalbio, la sua gente: sognava una Capalbio proiettata nel futuro. Era un combattente, un uomo orgoglioso e fiero». Nelle parole del prosindaco, Giuseppe Ranieri, ma anche in quelle del presidente della Regione Eugenio Giani, emerge la stima. Giani ha sottolineato l’amicizia nata negli ultimi due anni, e ha ricordato l’incontro prima di Natale e il fatto che si sarebbero dovuti vedere tra pochi giorni proprio per parlare del futuro di Capalbio «Era una persona che riusciva a trascinare gli altri; riusciva ad aprire le porte del suo cuore agli altri» (Le foto sono a cura dell’ufficio stampa del Comune di Capalbio).