FOLLONICA – Follonica deve stare con la Val di Cornia almeno secondo Api, Udc, Psi e Verdi, che intervengono nel dibattito dicendo: «La nostra città è ancor oggi la seconda per importanza della provincia di Grosseto ed ha una ubicazione strategica limitrofa alla Val di Cornia. Per questo ci saremmo auspicati che l’Amministrazione Comunale avesse recitato un ruolo di sensibilizzazione maggiore in un tema di cui ben presto ne avremo serie ricadute. Invece, per l’ennesima volta, lamentiamo la totale assenza del comune di Follonica dal dibattito. La vicenda della riorganizzazione delle province è un po’ come dire che l’aria è inquinata, e allora va abolita l’aria. È normale che poi si muoia per asfissia.»
«Su questa vicenda nazionale si è fatta fin troppa demagogia – affermano -. Certo è che, da prima le province sono state gradualmente e strategicamente svuotate di tante funzioni delegate a organismi cosiddetti di secondo grado ancora vivi e vegeti in cui si annida una bella fetta del famoso “costo della politica” e dopo se ne è certificata l’inutilità. E cosi, fra poco, i comuni poco potranno per tutelarsi e per far sentire le proprie ragioni se non dotarsi di armi e bagagli ed andare a Firenze nella speranza di essere ascoltati.»
«Ma tant’è così hanno voluto ai piani alti! Fortuna vuole che la legge tuteli Grosseto che – proseguono -, in quanto comune più popoloso rispetto a Siena, dovrebbe diventare il capoluogo di quel che resterà delle province. Un occasione che non possiamo farci sfuggire. Una questione di campanilismo? E cosa c’è di male a voler tutelare il proprio territorio di appartenenza? Certo è che la Provincia di Grosseto è sempre stata trattata come periferica ed oggi, se perdessimo il capoluogo, la Maremma rischierà di essere ancor più marginalizzata. D’altronde i traffici e l’economia si muovono verso le sedi delle amministrazioni e non viceversa. Ed anche altrettanto vero che se Grosseto è cresciuta demograficamente rispetto ad altre città è perché ha mostrato un maggiore dinamismo ed una capacità di attrarre persone. Perciò la strada per noi – conclude il terzo polo – è solo quella di contribuire a rivendicare, facendo fronte comune, la necessità di Grosseto come capoluogo.»