FOLLONICA – “Non posso che dichiararmi soddisfatto della riapertura dell’ufficio postale di Via Cimarosa, annunciata tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio”. inizia così l’intervento di Massimo Di Giacinto – capogruppo Lista Civica Massimo Di Giacinto Sindaco.
“Finalmente termineranno i disagi dei cittadini della zona nord e le poste di Via Golino e Via della Pace potranno tornare alla normalità, non dovendo più accogliere anche gli utenti dell’ufficio di Via Cimarosa chiuso dal 12 marzo 2019 – spiega Di Giacinto – E’ da metà luglio che contesto sulla stampa questa incredibile situazione con non pochi problemi dei residenti di Zona Nuova e Pratoranieri, e non solo. Facendolo ancora agli inizi di agosto, visto che sembrava non interessare a nessuno, e poi pochissimi giorni fa con una nota stampa che ha scatenato l’ira di Follonica a Sinistra che, è bene ricordarlo, fa parte della maggioranza in Comune e sostiene il sindaco Benini il quale il 20 di ottobre faceva intendere, col suo solito giocare con le parole, che la riapertura era cosa certa e veloce”.
“I compagni di Follonica a Sinistra riescono a dire che da mesi denunciavano questa situazione di difficoltà quando la loro prima e unica apparizione sul tema, salvo mi sia sfuggito qualcosa – aggiunge Di Giacinto – è del 15 novembre, col pittoresco volantinaggio davanti all’ufficio postale chiuso e relativo, e contemporaneo, comunicato stampa di presentazione dell’evento perché, in questo caso, proprio di “evento” si tratta. E’ confermato che chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Dicono cose imprecise, loro che si ritengono vicini al popolo, per pulirsi la coscienza dalla sottovalutazione e disinteresse al problema, sino a metà novembre. Riescono addirittura a paragonare, viva la fantasia e la manipolazione della realtà, la proposta di una diversa forma di gestione delle farmacie comunali con il percorso di privatizzazione delle Poste poi Poste Italiane spa. Vorrei ricordare ai compagni di Follonica a Sinistra che Poste Italiane spa deve svolgere, in ogni caso, un “servizio pubblico essenziale” e che le sue azioni sono per il 64,3% in mano pubblica (Ministero dell’economia e Cassa Depositi e Prestiti), per il 35,3% sono “flottante” (azioni in circolazione sul mercato) e per il restante 0,4% azioni proprie, cioè possedute dalla società stessa”.
“Insomma – conclude il capogruppo – capisco la sfrenatezza e la necessità per recuperare, come tutto il resto della coalizione di centrosinistra, i ritardi accumulati e attribuirsi la paternità del risultato ottenuto, ma cercate di essere corretti e leali. Comunque quello che conta è che l’ufficio postale di Via Cimarosa finalmente riaprirà. Ma è giusto che i cittadini sappiano come sono andate veramente le cose, chi ha seguito sul serio la questione e chi invece, “arrivato dopo i fuochi”, si autoincensa e si autoproclama, più o meno velatamente, risolutore del problema. Le cose non stanno come i compagni di Follonica a Sinistra (leggi Rifondazione Comunista) vogliono far apparire, e i follonichesi lo sanno bene”.