CAMPAGNATICO – “Come sindaci e come maremmani diamo pieno sostegno e ci mettiamo a disposizione dal sindaco di Campagnatico Luca Grisanti per affiancarlo nella battaglia contro la realizzazione del Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi nel suo comune”. Così i sindaci di Magliano Diego Cinelli e di Scarlino Francesca Travison esprimono la loro vicinanza al collega, con cui condividono anche l’appartenenza alla Lega, Luca Grisanti.
“Il nostro sostegno a Luca Grisanti – affermano Cinelli e Travison- non è solo una vicinanza dovuta alla militanza nella Lega, ma di ruolo e di istituzione perché comprendiamo bene la frustrazione di chi, quotidianamente, si mette al servizio dei cittadini, combatte battaglie per avere quelle risorse che, in tempi di tagli e di emergenza, sembrano non bastare mai, compiere scelte per la tutela e lo sviluppo del territorio, per poi vedere che a Roma, in piena notte, si prendono decisioni che rischiano di mandare a monte anni e anni di lavoro per costruire un’immagine che non è solo di facciata ma concreta, fatta di bellezza, natura, prodotti di qualità”.
I sindaci reclamano la necessità di essere coinvolti nelle decisioni e di non vedersele calare dall’alto. “Oggi – affermano- noi sindaci siamo gli avamposti delle istituzioni sui territori. Siamo noi che conosciamo i problemi delle nostre realtà e che, in certi momenti, possiamo anche indicare le soluzioni migliori. Invece ci troviamo spesso di fronte al fatto compiuto senza la possibilità di dire la nostra. Speriamo che lo sdegno, prima ancora della denuncia dell’inopportunità, giunta a tutti i livelli ed in maniera bipartisan che la decisione di indicare Campagnatico, peraltro con un sito che si trova vicino all’alveo dell’Ombrone, accenda i riflettori sul ruolo di noi sindaci che ci troviamo spesso a dover mandare giù bocconi amari, lasciati alla mercé della rabbia dei cittadini, senza avere gli strumenti per opporci”.
Per Cinelli e Travison quella di Luca Grisanti diventa una battaglia che dovrebbe avere il sostegno di tutti i sindaci del territorio. “Noi siamo al fianco di Luca Grisanti – affermano- e con lui combatteremo la battaglia, sperando che ci seguano tutti i sindaci. Ricordiamo che ben sette possibili siti sono stati individuati in provincia di Viterbo, alcuni dei quali nei comuni confinanti con la nostra provincia, a pochi chilometri dai territori di Capalbio e di Manciano. Anche questo ci deve far capire che noi sindaci della Lega avviamo, insieme al nostro deputato Mario Lolini ed al nostro consigliere regionale Andrea Ulmi una battaglia che, però, non deve essere solo la nostra, ma che deve essere comune e di territorio a tutti i livelli. Altrimenti continueremo a dividerci in fazioni e alla fine in Maremma proseguiranno nel passarci sopra alla testa”.
“L’avere individuato da parte del ministero dell’Ambiente, il territorio di Campagnatico come probabile sito dove immagazzinare e stoccare scorie radioattive, conferma ancora una volta l’ottusità e soprattutto l’incapacità da parte del Governo nazionale, che conferma ancora una volta di non conoscere i territori del nostro Paese e di valutare i danni che si possono arrecare alle le varie realtà territoriali e a chi vi abita, per via di scelte e soluzioni che non stanno in cielo né in terra”. Lo afferma invece Manuel Ciarpi, assessore alla caccia, pesca e demanio del comune di Campagnatico e responsabile comunale di Fratelli d’Italia.
“Stoccare scorie nucleari a Campagnatico, – spiega Ciarpi – è pura follia, in quanto un territorio, come quello campagnatichese, votato per lo più all’agricoltura, all’allevamento e al turismo, e soprattutto grazie a quest’ultimo e alle sue bellezze naturali, è uno tra i luoghi più belli della Maremma dal punto di vista paesaggistico, è davvero uno spregio. Se la regione Lazio e il suo governatore Zingaretti non hanno dato la disponibilità nel depositare le scorie su quella regione, sarebbe opportuno che anche il Governatore della Toscana Giani, facesse altrettanto, intervenendo con forza e determinazione su questa scelta”.
“Ai campagnatichesi e alle aziende del nostro territorio, – dice Ciarpi – non interessa questo tipo di economia legata al nucleare, perché concedere il nostro territorio allo stoccaggio di rifiuti nucleari, significherebbe una morta certa, sia per la nostra economia, sia per il tessuto cittadino. Se nel 2011 gli italiani con il referendum che ha decretato l’abrogazione le nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare, ha messo la parola fine al nucleare, è bene che il Governo rispetti tale scelta. Le scorie e detriti nucleari, se li tengano pure i francesi e gli altri Paesi europei. Campagnatico non ha bisogno di diventare la pattumiera nucleare della Maremma.