CAMPAGNATICO – “Sono allibito, esterrefatto, ma soprattutto assolutamente contrario allo stoccaggio di scorie nucleari nel comune di Campagnatico”. Il sindaco Luca Grisanti commenta la notizia dell’individuazione di un’area del suo comune, non lontana dal paese e dall’alveo dell’Ombrone, tra i 67 siti italiani che soddisfano i venticinque criteri per ospitare qui il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. Siti la cui collocazione è stata annunciata la scorsa notte dal Governo.
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“La cosa più grave e che mi offende profondamente a livello istituzionale – afferma il primo cittadino- è che nessuno ha mai consultato l’amministrazione comunale o chiesto un parere. Una scelta che passa sopra la testa di noi amministratori e, in maniera ancora peggiore, dei cittadini”.
Grisanti ha immediatamente preso carta e penna ed ha scritto al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Ho scritto al ministro e l’ho invitato a venire a visitare il nostro territorio – afferma il sindaco -. Visto che fa dell’ambientalismo una sua bandiera, vorrei capire da lui se dopo un sopralluogo riterrà ancora che questa sia un’area in cui collocare scorie nucleari. Il comune di Campagnatico si è sempre caratterizzato per la sua natura, il suo ambiente incontaminato, attraversato da un corso d’acqua importante come l’Ombrone, e per i suoi prodotti di qualità”.
“Leggo sulla stampa che tra i criteri di scelta dei siti – afferma il sindaco – ci sarebbe la lontananza da coltivazioni agricole di pregio e da siti archeologici. Chi ha deciso evidentemente è disinformato. La piana del comune di Campagnatico è tra quelle più fertili della Maremma e che garantisce prodotti di qualità, ma soprattutto il sito individuato si trova vicino alla pieve romanica tutelata dalle Belle Arti, la cosiddetta Pieve Vecchia, che è uno dei principali beni culturali del territorio”.
“Amministrare un territorio – afferma Grisanti- vuol dire essere lungimiranti. Se accettassi passivamente una decisione di questo genere non lo sarei e non svolgerei nel modo giusto il mio ruolo di Sindaco. Dirò di no in tutti i modi alla collocazione del deposito dei rifiuti radioattivi nel mio comune e, oltre ad invitare qui il ministro Costa, chiederò l’intervento della Provincia di cui sono vicepresidente e della Regione. Mi attiverò immediatamente con i nostri rappresentati locali. Attendo anche i comitati ambientalisti che sono sempre pronti a costituirsi di fronte alla minima problematica. La porta del Comune è aperta per tutti per un confronto e per studiare un’azione con tutte le parti interessate contro questa decisione”.
“Il governo si conferma incapace, pericoloso e arrogante anche sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi in Toscana”. Anche il leader della Lega Matteo Salvini interviene sul caso.
“Non ha consultato gli enti locali (che in qualche caso avrebbero preso in considerazione l’idea, anche per ottenere compensazioni economiche) – prosegue – e dopo un lunghissimo silenzio i cittadini scoprono che potrebbero ritrovarsi le scorie nel cuore della Val d’Orcia. Sinistra, Conte e 5Stelle fanno male alla Toscana e a tutta Italia”
“Una decisione che non ha spiegazioni logiche. Le chiederò al più presto al ministro Costa”. Il deputato della Lega Mario Lolini va all’attacco del Governo.
“Si sceglie un sito vicino all’Ombrone – afferma l’onorevole Lolini, membro della commissione agricoltura- situato in una zona di coltivazioni di qualità. Come membro della commissione agricoltura mi domando: che senso ha puntare su colture di pregio se poi, nel mezzo a queste, si va a creare un deposito di rifiuti radioattivi? Qualcuno ha effettuato un sopralluogo della zona?”.
“Sono preoccupato anche per la vicinanza al fiume Ombrone. In questo anni – afferma- si è lavorato molto, e a tutti i livelli, per valorizzare questo corso d’acqua e adesso si mette in pericolo per la vicinanza di un sito di stoccaggio di sostanze radioattive. Vedo in questa decisione un rischio che non è solo ambientale, ma anche per due importanti settori economici della Maremma: l’agricoltura e il turismo”.
“Se penso che la scelta in Toscana è caduta su Campagnatico e Pienza – conclude – vuol dire che tutti i meriti di chi ha preservato la natura e puntato sulla qualità dei luoghi e dei prodotti non vengono considerati. Il ministro Costa farebbe meglio a ricordarsi in queste occasioni di essere un ‘dichiarato’ ambientalista”.
“La Sogin, società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha pubblicato, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo e del Ministero dell’Ambiente, la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi (CNAPI). Tra le aree che potrebbero soddisfare i requisiti di localizzazione spicca in Toscana il comune di Campagnatico, in provincia di Grosseto” spiegano Elisabetta Ripani, deputata di Forza Italia, e Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia Grosseto.
“Pensare di mandare 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi nel cuore della Maremma e renderla la pattumiera nucleare d’Italia, compromettendo un paradiso di bellezze naturali, è pura follia – proseguono – Una decisione calata dall’alto che arriva col favore delle tenebre e piomba come un fulmine a ciel sereno su un territorio a forte vocazione turistica e agricola, già tristemente noto alle cronache per altre vicende di accanimento ambientale mai risolte, come l’inceneritore di Scarlino”.
“Forza Italia si opporrà con tutte le forze rappresentando la voce del territorio ad ogni livello istituzionale – continuano -. Annunciamo fin da subito un’interrogazione parlamentare per conoscere criteri e parametri che hanno portato all’individuazione della zona maremmana, seppur come area potenziale. Comune, Provincia, Regione, comitati, cittadini e politica tutta uniscano le forze per contrastare un piano rifiuti che per la Maremma è totalmente inammissibile e compromettente. Ci si attivi prontamente per l’elaborazione di osservazioni negative da presentare nella consultazione pubblica prevista dopo la pubblicazione della CNAPI”.
“Nel tritacarne è finita anche la Val d’Orcia con Pienza e Trequanda. Il presidente Eugenio Giani avrà il coraggio almeno stavolta di lottare contro il suo Governo per difendere l’ambiente e la salute dei toscani o finirà ancora una volta per chinare il capo sommessamente? Prenda una posizione netta e decisa – concludono Ripani e Marrini -. E lo faccia subito, senza tergiversare”.
“Una scelta illogica e incomprensibile”, commenta il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi.
“Non comprendo come si possa pensare di stoccare rifiuti radioattivi nel cuore della Maremma e della Val d’Orcia – prosegue – Campagnatico e Pienza rappresentano dei territori di produzioni agricole di qualità con emergenze paesaggistiche ed architettoniche di pregio. Pienza è una città nota nel mondo assieme al suo territorio. Campagnatico, proprio nelle scorse settimane, è stato scelto come luogo da visitare nelle giornate del Fai. Non mi sembra proprio che possano essere considerati territori in cui stoccare rifiuti di così elevata pericolosità”.
“Il ministro Costa – afferma Ulmi- ci sembra un ambientalista a corrente alternata. Bravo a frenare lo sviluppo del Paese con alcune sue decisioni, ma incurante di salvaguardare quei territori che hanno fatto della natura, dell’ambiente, del paesaggio e dei loro prodotti, un biglietto da visita”.
“La Regione non può restare a guardare – afferma il consigliere della Lega- mi aspetto una presa di posizione netta del governatore Giani e dell’assessore Leonardo Marras. La Maremma e la Val d’Orcia subiscono da questa decisione un grave colpo alla loro immagine che non si possono permettere”.
“Come consigliere eletto a Grosseto – conclude – sarò vicino al sindaco Luca Grisanti nella sua battaglia, anche perché il suo territorio da un lato viene scelto per lo stoccaggio dei gessi rossi, dall’altro per le scorie radioattive, non vorrei, per fare una battuta che lo è solo in parte, che se continua così, anziché territorio di prodotti di qualità, non diventi di prodotti geneticamente modificati, come tipo la pecora dolly o le pesche che sembrano cocomeri”.
“Sono state individuate tra le aree che potrebbero essere idonee allo stoccaggio di rifiuti radioattivi, anche i siti di Campagnatico e Pienza. Ci sfugge quale sia stata la logica che avrebbe portato il ministro dell’Ambiente a far ricadere la scelta su queste due nostre realtà”, affermano Fabrizio Rossi e Bruno Ceccherini, rispettivamente coordinatore regionale Toscana e commissario provinciale Fratelli d’Italia Grosseto.
“Infatti – proseguono -, se prendiamo ad esempio la prima di queste, Campagnatico, che è situato nelle campagne della Maremma, a due passi da un importante bacino idrografico come quello del fiume Ombrone, ci resta davvero difficile del perché di questa scellerata e cieca scelta. Per non parlare poi anche dell’altra, Pienza che si trova in piena Val d’Orcia”.
“Pensare di stoccare scorie e rifiuti radioattivi in territori dove la natura la fa da padrona – vanno avanti -, che hanno una prevalente vocazione agroalimentare, naturalistica e turistica come la Maremma e la Val d’Orcia, è davvero da pazzi”.
“E’ arrivato adesso il momento – dicono Rossi e Ceccherini – che anche la Regione Toscana, e il presidente Giani prendano una posizione netta e forte contro questa ventilata ipotesi. Non possiamo permettere che quei territori diventino una delle pattumiere d’Italia”.
“Noi di Fratelli d’Italia – concludono Fabrizio Rossi e Bruno Ceccherini – ci batteremo con in ogni sede e con ogni mezzo, anche pronti a fare le barricate con i cittadini e i sindaci, affinché questo scempio non venga attuato. Gli abitanti della Maremma e la Val d’Orcia hanno bisogno di rispetto”.
“Pieno sostegno al sindaco Grisanti nella battaglia contro la società Sogin e il Ministero dell’ambiente che avrebbe individuato nel Comune di Campagnatico il possibile deposito di rifiuti radioattivi” scrivono dall’Udc.
“Il nostro territorio – proseguono – a vocazione ambientale, con questa malsana idea avrebbe delle ripercussioni non solo ambientali ma anche sociali ed economiche. Ci opporremo a qualsiasi decisione venga presa a riguardo. Ci auguriamo un intervento del Governatore Giani a tutela del nostro territorio il prima possibile”.”È impensabile, il territorio è naturale e incontaminato, poche costruzioni, urbanizzazione limitata, quasi totale assenza di industrie, è forse uno degli ultimi territori simili in tutta Italia, non esiste prendere in considerazione siti nella Provincia di Grosseto”. Questa la reazione del gruppo militante CasaPound.
“La provincia di Grosseto basa gran parte della sua economia sulla naturalezza del posto, sulla caratteristica di incontaminazione – proseguono da CasaPound -. Le persone vengono a visitare il nostro territorio con la certezza di respirare aria sana, la realizzazione del progetto di stoccaggio delle scorie nel nostro territorio provocherebbe un grave danno di immagine e lederebbe in tal senso anche l’economia. E la zona selezionata, inoltre, è zona rurale che vive di allevamenti animali e agricoltura”.
“Questo progetto non è da farsi – concludono – CasaPound Grosseto è pronta alle barricate”.