GROSSETO – «Allo Spi Cgil continuano ad arrivare segnalazioni di disservizi e disagi che soffrono i pensionati a causa della politica di disimpegno di Poste italiane» spiegano dal sindacato.
«L’azienda – sottolinea il segretario provinciale dello Spi Cgil, Lorenzo Centenari – continua imperterrita a ignorare bisogni e diritti dei cittadini, smantellando o depotenziando uffici e servizi postali. Ma noi non cediamo di un centimetro e raddoppieremo gli sforzi per ottenere il rispetto dei cittadini che in veste di utenti di un servizio pubblico si rivolgono a Poste italiane».
«Particolarmente grave la situazione di Porto Santo Stefano (Monte Argentario) – proseguono dal sindacato -. Nel paese ci sono 8.600 residenti, e nell’unico ufficio postale localizzato sul lungomare ci sono solo 4 posti a sedere per chi attende. Un problema per i moltissimi anziani che nei primi giorni del mese si recano all’ufficio postale per riscuotere la pensione, e per rispettare la normativa di prevenzione del Covid devono fare la fila all’aperto, sotto l’acqua ed esposti ai venti di tramontana o grecale in inverno, e sotto il solleone in estate».
«Solo la nostra Lega Spi – spiega il segretario Luciano Schiano – ha 1500 pensionati iscritti. E questo dà l’idea dell’utenza del nostro ufficio postale. Per cui è inaccettabile lasciare persone molto in là con gli anni a fare file di ore sotto la pioggia e al vento gelido come in questi giorni. Ieri per strada c’era un 94enne e qualcuno ha anche pianto per la situazione. Poste italiane ha praticamente eliminato i portalettere e ha chiuso il centro di smistamento della posta adiacente all’ufficio postale. Noi come Spi chiediamo che quei locali, molto ampi, vengano sistemati da Poste italiane e adibiti a sala d’aspetto per proteggere le persone più fragili e accoglierle con un minimo di confort. Giovedì ho appuntamento dal sindaco Francesco Borghini, al quale chiederemo di sostenere la nostra proposta».
«Non meno complicata e con disagi per gli utenti dei servizi postali a Follonica. Quasi 23.000 abitanti e due soli uffici postali, di cui quello periferico di via della Pace aperto solo la mattina. Da marzo scorso – dice Gabriella Crestini segretaria della Lega Spi Cgil Follonica-Scarlino – l’ufficio postale di via Cimarosa è stato chiuso a seguito del lockdown per il Covid, e i tre dipendenti sono stati trasferiti. L’impressione è che la pandemia sia stato il pretesto giusto per una decisione che era già stata presa, ma in questo modo Follonica è andata in sofferenza grave. Con file chilometriche di persone di fronte ai due uffici postali rimasti, con grossi disagi patiti soprattutto dalle persone più anziane. Noi come Spi Cgil abbiamo scritto alla direzione provinciale di Poste italiane, e poi abbiamo incontrato il sindaco Andrea Benini, che a sua volta ha sollecitato Poste Italiane. Informalmente circola la voce che sabato 9 gennaio ci sarà un picchettaggio organizzato dalle forze politiche del centro-sinistra».
«Noi – conclude Crestini – da giovedì mattina inizieremo a raccogliere le firme dei cittadini davanti uffici postali, perché siamo decisi a ottenere un risultato positivo per i follonichesi».