GROSSETO – “In tempo di Covid il Governo ha parcheggiato in un angolo palestre, piscine, centri sportivi, scuole di danza: ritenuti “non essenziali”, bollati a reti unificate come “untori”, chiusi per decreto nonostante ingenti investimenti per l’adeguamento ai protocolli sanitari, condannati ad un destino di incertezza economica e lavorativa”.
Lo scrive, in una nota, la deputata Elisabetta Ripani. “A fronte di un lockdown reale più lungo di altri settori – spiega – l’esecutivo ha risposto con ristori economici insufficienti e una forte diffidenza sulle riaperture. L’assenza stessa di una data certa per la ripartenza genera difficoltà per la pianificazione delle attività e prolunga l’agonia di una terribile crisi economica che i vari decreti ristori sono incapaci di arginare. Proprio sul decreto Ristori sto predisponendo un pacchetto emendativo che raccolga le istanze del settore, che sono state sollecitate a margine di un incontro con la Confederazione Italiana Wellness Sport e Salute (Ciwas) e confederate”.
“Nell’ottica di una ripartenza futura ho presentato un emendamento alla legge di Bilancio che prevede l’istituzione di un bonus attività sportiva (c.d. “Bonus Wellness”) pari al 40% della spesa sostenuta, non superiore a 150 euro – aggiunge – per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine, e altre strutture ed impianti dedicati alla pratica sportiva dilettantistica. Misura utile ad incentivare gli utenti, favorire le iscrizioni e stimolare la ripresa. Ebbene, l’emendamento è stato respinto durante l’esame in commissione Bilancio, disattendendo anche i recenti annunci del ministro Spadafora. Lo sport deve essere una priorità nazionale sempre, non solo quando fa comodo. Per il bonus monopattino in questi mesi è caduta una pioggia di milioni, per un misero intervento economico a favore di un settore sull’orlo del precipizio piomba invece un parere contrario di relatore e Governo”.
“Questioni di priorità – conclude la deputata azzurra – La nostra è quella di restare al fianco di proprietari, gestori, operatori, lavoratori, che stringono i denti per sopravvivere, che sperano in un 2021 di rinascita e agognano di ricevere una risposta forte e risolutiva dal Governo, in luogo di questa disarmante e dilagante superficialità”.