GROSSETO – “Non potendo organizzare la tradizionale assemblea annuale con le nostre aziende associate e le istituzioni pubbliche della
Provincia, abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa online per evidenziare ed approfondire alcune delle più importanti tematiche che rappresentano elementi fondamentali per la tenuta, il consolidamento e lo sviluppo economico anche dal punto di vista occupazionale del nostro settore e non solo”, scrivono, in una nota, dall’Ance, che stamani ha organizzato una conferenza stampa online a tema edilizia.
“Tra la fine dell’anno passato ed il primo inizio dell’anno in corso – prosegue la nota dell’associazione -, gli indici economici forniti dalla nostra Cassa Edile della Provincia di Grosseto evidenziavano una lieve ma costante ripresa del settore che, seppur non avrebbe compensato – nel breve termine – il calo di fatturato, le ore lavorate e l’indice di occupazione declinabili dal decennio precedente, poteva rappresentare l’inizio di una desiderata inversione di tendenza.
Con l’emergenza sanitaria di questa terribile stagione, anche l’edilizia ha subito una ulteriore battuta di arresto, soprattutto nel comparto privato e nei lavori pubblici non essenziali.
La nostra associazione, unitamente a tutto il sistema di rappresentanza dell’Ance, ha reagito, rimanendo accanto alle imprese, assistendole, informandole e preparandole ad affrontare anche questa nuova prova contro la pandemia da Covid-19.
In effetti, in questa particolare fase di difficoltà, non più congiunturale, abbiamo ritenuto, e riteniamo, che ogni impegno dell’Ance Grosseto debba essere rivolto a favore delle imprese associate e della filiera delle costruzioni della nostra provincia, al fine di arginare l’attuale stallo e ad individuare alcune importanti linee di azione propedeutiche ad un sostegno di sviluppo non solamente per la categoria del comparto edile.
Abbiamo, in questo senso, valutato ed accolto con interesse le normative inerenti i bonus fiscali per ristrutturazione, efficientamento energetico e messa in sicurezza degli immobili. Il nostro sistema di rappresentanza considera queste misure di fisco agevolato molto efficaci constatando realmente un interesse diffuso da parte di singoli privati o condomini. Opportunità questa che, se gestita bene dai vari attori chiamati in causa, potrà rappresentare una positiva leva di ripresa economica, di lavoro ed occupazione oltre a ridare decoro e ambiente migliore ai nostri centri abitati.
In questo senso la nostra associazione ha avviato già da alcuni mesi un’ampia attività di informazione e di assistenza tecnica rivolta alle proprie imprese ed ai tecnici abilitati. Attività che sta continuando anche al momento e che continuerà nel prossimo futuro. Abbiamo per questo risorse e capacità professionali adeguate.
In questo contesto il nostro impegno è rivolto ai vari soggetti coinvolti. Il ruolo degli istituti di credito ha una necessaria e ineludibile
centralità, potendo offrire, oltre alla funzione di acquisto del credito fiscale, un reale supporto economico alle imprese e/o ai privati con evidenti e positivi riflessi sociali.
In tale ambito abbiamo incontrato alcuni rappresentanti degli istituti bancari provincialmente più rappresentativi, tra cui quelli convenzionati con Ance. Prossimamente incontreremo anche primarie assicurazioni che hanno espresso disponibilità di sostegno alla gestione fiscale ed economica dei bonus in edilizia.
Abbiamo sollecitato le amministrazioni comunali che, per quanto di loro competenza, dovrebbero – al netto dello smart working – agevolare, velocizzare e assistere con i propri uffici, tutte quelle pratiche autorizzative correlate all’edilizia ed alle conformità urbanistiche, indispensabili per il buon accoglimento delle agevolazioni fiscali concesse dai bonus.
Il recente decreto in vigore da luglio prevede – tra l’altro – necessarie semplificazioni burocratiche per gli interventi di demolizione e ricostruzione, la proroga dei titoli abilitativi edilizi e delle convenzioni urbanistiche, nonché accelerazioni per le conferenze di servizi e velocizzazioni sulle valutazioni di impatto ambientale.
In merito è nota la nostra battaglia a favore della burocrazia qualificata e professionale, contro la burocrazia difensiva, stratificata ed eccessivamente normata, nemica del buon governo e della efficace amministrazione.
Da uno studio dell’Ance, mutuabile anche a livello locale, nell’ambito dei lavori pubblici si evidenzia che l’andamento della spesa per investimenti – in particolare delle Amministrazioni Comunali e Provinciale – nei primi otto mesi dell’anno ha registrato una diminuzione media del 5% rispetto al periodo dell’anno precedente. Questo è il risultato di un andamento altalenante che, a partire dal mese di maggio, sconta gli effetti negativi della chiusura dei cantieri nella fase di lockdown e delle difficoltà legate all’emergenza Covid-19. Situazione che lentamente appare rallentare la sua gravità.
Interessanti sono gli investimenti sulla viabilità da parte dell’Anas, che in alcuni casi sono stati assegnati per gara anche ad imprese del territorio.
Una delle nostre più attuali e costanti azioni associative è quella della valorizzazione delle imprese edili associate e locali. Abbiamo svolto, e stiamo svolgendo, incontri con enti pubblici in particolare con gli amministratori comunali ed i responsabili degli uffici tecnici, per meglio analizzare le opportunità offerte alle imprese dal recente decreto Semplificazioni, soprattutto in merito alle procedure di gara ed alla scelta degli operatori economici. E’ in corso una valutazione di questo anche con la Regione Toscana, tavolo che ci trova diretti protagonisti. Il dibattito è tuttora aperto ma riscontriamo differenziazioni interpretative tra ente ed ente, che comportano – come logica conseguenza – un freno alle potenzialità di valorizzazione territoriale delle imprese. Ciò nonostante siano state introdotte specifiche modalità agevolative sia nelle procedure di gara che in merito all’abuso d’ufficio, su cui si basa molto l’azione della burocrazia difensiva. Abuso d’ufficio che adesso diventa tale non su qualunque norma di legge o di regolamento, bensì su specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità.
Come Ance Grosseto condividiamo la ratio dell’intervento che è quella di definire in maniera più compiuta la fattispecie del reato, ma probabilmente occorrerebbe legare la condotta di abuso, a compimento di un atto dell’ufficio e anche produttivo di effetti realmente giuridici.
Nei prossimi mesi saremo impegnati nel contribuire a sostenere – congiuntamente al nostro sistema di rappresentanza – la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza. Piano necessario e previsto dallo strumento europeo Next Generation EU i cui fondi economici disponibili, tramite il Recovery Fund, dovranno essere utilizzati a contrasto della restrizione economica causata dalla pandemia Coronavirus e a favore delle generazioni future, per aiutare il nostro Paese ingessato da troppi anni.
Sulla questione abbiamo sollecitato anche le Istituzioni locali, affinché presentino al Ministero competente le proposte a valenza territoriale.
Da anni abbiamo impostato l’attività politico-sindacale dell’Associazione sia in termini di rivendicazione e protesta, ma anche di proposta ed assistenza. Sulla base di questo – per contrastare il blocco economico che si evidenzia – riteniamo che l’edilizia sia tra le attività economiche
più rilevanti per una nuova visione del Paese e della nostra provincia, contribuendo al bene sociale creando occupazione e incanalando l’economia anche verso la direzione della sostenibilità.
Il nostro contributo d’idee per il prossimo Piano nazionale di Ripresa e di Resilienza si concentrerà su queste principali proposte: un piano di manutenzione del territorio e delle infrastrutture, con un programma di interventi diffusi orientato anche alla sostenibilità. Questi interventi dovranno comprendere lavori per l’attenuazione dei rischi derivanti dagli eventi naturali, idrogeologici ed interventi nelle infrastrutture sociali necessarie a gestire servizi: sanità, istruzione, edilizia abitativa e mobilità.
Il progetto potrebbe avere una validità – anche per i nostri territori – se coniugato all’accelerazione della capacità di spesa e con assegnazione delle risorse entro un tempo limitato. Si tratta di fatto di un modello già sperimentato con i fondi stanziati per opere pubbliche dei Comuni.
Occorre, a nostro avviso, potenziare la capacità di progettazione dei vari enti. Progettazione da definire in tempi utili per captare gli investimenti. Progettazione che potrebbe avvenire anche in ambiti intercomunali e interprovinciali magari con la regia della Regione Toscana.
Un piano nazionale di rigenerazione urbana nel quale anche le nostre città possono candidarsi per uno sviluppo urbano sostenibile, salvaguardando un equilibrio del consumo di suolo, sicurezza del territorio e spazi urbani di qualità con idonee infrastrutture viarie.
Un piano industriale per la digitalizzazione delle imprese di costruzioni e della Pubblica Amministrazione, alfine di migliorare la qualità dei processi e dei prodotti per i cantieri e per le imprese, correlato anche all’economia circolare.
Una politica fiscale strutturale e non con tempi limitati. Questo richiede una proroga almeno triennale del super bonus 110% che sta riscontrando anche un certo interesse nella nostra Provincia, contribuendo a considerare necessaria la leva fiscale per la riqualificazione urbana, per l’economia circolare e l’efficienza energetica e la messa in sicurezza sismica.
Occorre promuovere concretamente un processo di sostituzione edilizia e di acceso alle nuove abitazioni, per renderle più efficienti ed efficaci anche alle nuove esigenze che la società e il mercato richiedono.
Un’ultima proposta riguarda le politiche attive per il lavoro con formazione continua attraverso le nostre Scuole Edili, unitamente
a proficui incentivi per l’occupazione e la detassazione per le impese che assumono.
In questo contesto e momento così particolare abbiamo avviato, con i sindacati provinciali delle costruzioni, gli incontri per il rinnovare il contratto territoriale dell’edilizia, nella consapevolezza che le relazioni industriali di categoria debbano trovare il giusto equilibrio a sostegno dell’occupazione, ma anche per il consolidamento delle imprese.
La trattativa avviata si baserà soprattutto su alcune riformulazioni di principio inerenti le prestazioni sanitarie, la sicurezza nei cantieri, gli indici di produttività ed una maggiore assistenza attraverso il consolidamento anche degli Enti Bilaterali.
Per concludere, è un periodo particolarmente complesso e difficile aggravato dalla pandemia. In Maremma si dice “piove sul bagnato”.
Occorre uscirne con la consapevolezza che dovremo affrontare una fase nuova, diversa dal passato. Serve un nuovo slancio e dovrà esserci più confronto e concertazione fra chi governa “la cosa” pubblica a tutti i livelli, dal governo ai comuni, e fra questi ed il mondo imprenditoriale. Fissare obbiettivi condivisi e impegnarci a raggiungerli, uniti pur ognuno nel proprio ruolo.
Serve uno spirito nuovo. Il mondo imprenditoriale del nostro settore da parte sua, nonostante le difficoltà oggettive, si sta impegnando in una sua crescita di identità nuova, un cammino già ben avviato, in un contesto che sta evolvendosi e che guarda al clima, all’ambiente,
al recupero, all’economia circolare per non produrre più rifiuti, alle nuove tecnologie.
La società, il mondo che ci circonda, le famiglie hanno maturato queste sensibilità, queste nuove esigenze. Il cambiamento in corso è ben marcato e non si fermerà – concludono da Ance -. Sta a noi tutti decidere se governarlo o subirlo”.