GROSSETO – Si è concluso con buoni risultati il primo anno del progetto “Interventi per il controllo del randagismo e la diffusione dei sistemi di prevenzione delle predazioni alla zootecnia”, promosso dalla Asl Toscana sud est con il coordinamento del dottor Giorgio Briganti, direttore area dipartimentale di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare e approvato dalla Regione Toscana.
Il progetto, attivato in tutta la Sud Est, prevede l’attuazione di interventi per la tutela e la conservazione della specie lupo canis lupus, uno degli elementi fondamentali della biodiversità in Toscana, anche attraverso la prevenzione del randagismo con la cattura di cani vaganti e alla salvaguardia delle attività zootecniche del territorio regionale mediante azioni di promozione per una gestione attiva contro il rischio di predazione del bestiame allevato.
I medici veterinari hanno sensibilizzato gli allevatori sull’importanza della sterilizzazione dei cani da guardiania e più in generale di tutti i cani che vivono in ambiente rurale, offrendo la possibilità di interventi gratuiti presso veterinari convenzionati, con il risultato di 77 cani sterilizzati nel primo anno, 56 femmine e 21 maschi.
Contestualmente si sono incentivate le procedure di iscrizione in anagrafe dei cani allevati in ambiente rurale, anche in questo caso gratuitamente, con il risultato di aver identificato e iscritto all’Anagrafe canina della Regione Toscana 363 cani (244 in provincia di Grosseto, 83 in provincia di Siena e 36 in provincia di Arezzo).
Parallelamente, per ridurre il fenomeno del vagantismo di cani non identificati, in collaborazione con Carabinieri Forestali, Polizia Provinciale e Polizia Municipale, si sono eseguite verifiche sulla corretta identificazione dei cani in ambito rurale controllando 329 soggetti.
“Durante questo primo anno di attività sono stati effettuati 419 interventi presso gli allevamenti, in particolare quelli che hanno subito predazioni e quelli limitrofi, per promuovere modalità di gestione del bestiame in sicurezza e indirizzare verso l’utilizzo dei migliori strumenti di prevenzione delle predazioni – spiega Briganti – Nel corso dei sopralluoghi si è condotta un’opera di sensibilizzazione per promuovere una corretta gestione dei cani in ambiente rurale, in particolare promuovendo il concetto che una gestione responsabile del cane diventa un elemento essenziale per la lotta al randagismo ed al vagantismo canino. Nell’occasione sono stati distribuiti agli allevatori dei cartelli da posizionare lungo il perimetro dei pascoli, per informare i viandanti sulla presenza dei cani da guardiania al pascolo e del corretto comportamento da tenere”.
In ultimo, sempre per ridurre il vagantismo canino, ad integrazione di quanto già attuato dalle amministrazioni comunali l’Azienda Asl Toscana Sud Est ha stipulato un contratto con ditta specializzata per attivare un servizio di cattura in ambiente periurbano, rurale e silvestre dei cani randagi e vaganti difficilmente catturabili, questo in tutto il territorio delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Le catture, eseguite con varie metodologie, che in alcuni casi hanno richiesto per monitorare i siti di cattura l’utilizzo di fototrappole posizionate dai veterinari dell’Asl, hanno portato alla cattura di 12 cani: 1 in provincia di Grosseto e 11 in provincia di Siena, condotti successivamente presso i canili convenzionati; di questi uno è stato restituito al proprietario e 4 sono stati dati in adozione.
L’Area dipartimentale di Sanità pubblica veterinaria della Sud est porterà avanti il progetto fino a settembre 2021, con l’obiettivo di supportare sempre più allevatori grazie alle competenze e alla disponibilità dei veterinari Asl per aggiornamenti sull’utilizzo degli strumenti di prevenzione delle predazioni e per avere accesso gratuito a sterilizzazioni e iscrizioni in anagrafe canina.