FOLLONICA – Poetessa e scrittrice, Roberta Borgianni è nata a Grosseto, ma vive da sempre a Follonica. Dal 2019 è presidente dell’associazione culturale LunaNera, e la ringrazio per avermi concesso oggi questa intervista.
“La poesia è poesia quando porta con sé un segreto”, sono parole di Giuseppe Ungaretti. Lei Roberta, cosa si sente di dire a questo proposito?
La poesia non è spiegabile, non ci sono istruzioni per comprenderla o bugiardino che ne indichi le giuste dosi. Ogni lettore la interpreta a seconda del proprio vissuto o dello stato d’animo in cui si trova. Certamente porta con sé segreti; il traslato, le metafore, le figure retoriche tutte sono mezzi usati, consapevolmente o meno, per dire e non dire, per imprimere sulla carta le sensazioni e le emozioni nascoste del poeta, i suoi più intimi pensieri e desideri. Sotto alle parole in chiaro, nascoste nei versi manifesti, se ne celano altre ben occultate; come poi tutto questo venga interpretato non è problema dello scrittore.
La silloge “Il mio coniglio profuma di biscotto” Edizioni LunaNera è una delle sue produzioni più recenti. Me ne vuole parlare?
Tra l’uscita delle prime edizioni di “Labirinti” (2010) e “Ombre di macchia” (2011) è intercorso un anno, mentre “Il mio coniglio profuma di biscotto” (2014) ha necessitato di più tempo per vedere la luce, le parole hanno dovuto sedimentarsi lentamente l’una sull’altra e forse, io ho avuto l’esigenza di scrutare meglio dentro di me, nonostante ogni singolo testo sia stato scritto come sempre “di pancia”. Questo fino a che una mattina Pinot, il coniglietto che governava la mia casa, mi è salito in braccio e tuffando la faccia nel suo pelo ho avvertito profumo di biscotto. È stata la molla per scrivere immediatamente la poesia che dà il titolo alla silloge, il resto è venuto da sé.
“Le memorie del paiolo”, edito sempre da LunaNera, è un racconto sulla vita di sua madre in cui compaiono anche alcune ricette di cucina di famiglia. Lei Roberta ama cucinare? E qual è la sua ricetta preferita?
Mangiare per me è un grande piacere e si vede bene. Il rito della tavola, della condivisione del tempo e del cibo con le persone che amo è inviolabile, di conseguenza mi piace molto cucinare perché, come diceva la nonna di mio marito “I migliori cuochi sono i golosi”. Sono piuttosto brava in cucina, ma non riuscirò mai a battere mia madre. Ne “Le memorie del paiolo”, infatti, ci sono le ricette di famiglia che mia mamma ancora oggi, a 83 anni, cucina, e di piatti che mi fanno impazzire ce ne sono molti, ma, se devo proprio sceglierne uno, vado a colpo sicuro: una bella padellata di “cicale” (spannocchie per i non toscani) con olio, aglio, prezzemolo e peperoncino.
Roberta, quanto è impegnativo fare il presidente dell’associazione culturale LunaNera?
È molto impegnativo. Già da quando è nata dieci anni fa e ne ero vice-presidente, LunaNera si è rivelata un lavoro importante, che assorbe energie e tempo, molto tempo. Pubbliche relazioni con gli autori, letture di centinaia di testi, correzione delle bozze, editings e produzione della parte grafica. L’allestimento delle antologie, la creazione di libri, l’organizzazione dei concorsi letterari nazionali, degli eventi e molto altro: per fare tutto ciò ci vuole una grande passione e i miei collaboratori ed io ce l’abbiamo. Gli scopi benefici sono una grande spinta a non sentire la fatica di alzarsi spesso alle 4 di mattina per correggere un file o altro.
E quale sarà il suo prossimo progetto?
Continuare quello che stiamo facendo e migliorarlo sempre più è l’obiettivo che mi prefiggo come presidente di LunaNera, la Borgianni scrittrice ha in cantiere diversi progetti, tra cui le prossime uscite di una quarta silloge poetica personale (nel tempo sono uscite anche tre pubblicazioni “a quattro mani”) e di una raccolta di racconti brevi. Invece Roberta ha il fermo proposito di stare bene, facendo quello che più le dà soddisfazione e contornandosi solo di bellezza e dei suoi amori: famiglia, amici, persone positive, i suoi gatti, la sua lupae, in primis, il nipotino Liam. Alla soglia dei sessanta non ha più voglia di sprecare energie e tempo a vivere situazioni per obbligo o con persone immeritevoli, perché non vuole più che la sua vita sia “ciò che si spreca tra il vorrei e l’avrei voluto”.