di Barbara Farnetani
GROSSETO – «I danni saranno quantificati in itinere» Così l’avvocato Alessandro Maria Lecci, legale dell’Isola del Giglio, che si costituirà parte civile nel processo per il naufragio della Costa Concordia. «Il Giglio è entrato nel processo come parte offesa a tutela dei danni subiti dal territorio e dalla collettività – ha affermato l’avvocato Lecci – già a suo tempo è stata formalizzata una richiesta di danni a Costa Crociere, che è la responsabile civile del danno. La quantificazione però potrà essere fatta solo ad operazioni concluse» Non lo dice l’avvocato Lecci, ma una operazione complessa come la rimozione di una nave da crociera presenta troppe variabili per poter valutare a priori il danno che potrebbe arrecare ad un ecosistema delicato come quello dell’Isola del Giglio.
Quanto all’esame peritale depositato proprio in questi giorni, «emerge in maniera lapalissiana – afferma Lecci – una verità già nota fin dalle prime ore: questa tragedia, che ha creato tante vittime e un danno così evidente al Giglio, deriva da una sciagurata concatenazione di disattenzioni e di omissioni.» Lecci si dice soddisfatto delle risposte date dai periti, risposte esaustive e corredate con ampia dovizia di particolari riservandosi, se emergeranno ulteriori elementi, di richiedere approfondimenti.