GROSSETO – «Da tempo la nostra organizzazione sindacale denuncia le condizioni di lavoro nelle filiali di Eurospin. I dipendenti sono da sempre sottoposti a carichi di lavoro insostenibili, con turni spezzati ed estremamente flessibili che non favoriscono una conciliazione con la vita privata, svolgendo spesso ruoli e mansioni non corrispondenti al loro livello di inquadramento. A cui si aggiunge l’episodico rispetto delle normative anti Covid». Il duro affondo arriva da Eleonora Bucci, delegata al mercato del lavoro nella segreteria provinciale della Cgil.
«Una situazione che in provincia di Grosseto riguarda 50 addetti nei punti vendita di Eurospin Tirrenica, e che ha il proprio picco problematico nei negozi dell’empolese e del pisano. Da dove è partita la mobilitazione sindacale alla quale ha aderito la Filcams Cgil di Grosseto»
«La pandemia di Covid – aggiunge Bucci – non ha fatto altro che inasprire le cose. Con la società che non ha rispettato e continua a non rispettare i protocolli di sicurezza contro il contagio, portandoci già nella primavera scorsa a inviare diffide e altrettante segnalazioni alle autorità competenti. Con il riacutizzarsi della diffusione del Covid, inoltre, Eurospin ha aumentato paradossalmente il numero dei clienti ammessi nelle filiali rispetto al periodo del Lockdown, tardando colpevolmente nell’applicare un contingentamento efficace degli ingressi e creando così, assembramenti incontrollati all’interno delle filiali. Comportamento tanto più grave, in quanto i lavoratori sono rimasti al loro posto perché quello dei supermercati è stato considerato “servizio essenziale”.
La situazione a nostro avviso continua ad essere difficile, anche perché ad oggi non in tutti i punti vendita gestiti in Toscana da Eurospin Tirrenica sono stati installati i dispositivi di sicurezza e non in tutti i punti vendita ci sono i controlli all’ingresso. L’azienda continua a dare direttive contrastanti tra loro e ci informa di aver applicato tutte le norme di sicurezza vigenti, ma nella realtà a tutt’oggi non è così. Con i lavoratori costretti a pulire e sanificare i negozi e i bagni dei clienti, i piazzali e tutto ciò che è collegato, senza avere i Dpi idonei. Mansioni improprie che dovrebbero essere affidate a ditte esterne, e non agli addetti alle vendite. I lavoratori, poi, sono spesso soggetti a trasferimenti da un punto di vendita all’altro per sopperire a malattie, che in questa situazione possono solo favorire maggiori forme di contagio mettendo a rischio ogni punto vendita. Eurospin, inoltre, è l’unica catena commerciale che si è rifiutata da mesi ed in molti negozi, tra i quali quelli di Grosseto, di installare i pannelli in plexiglass alle casse. Che nonostante tutte le raccomandazioni e le direttive emanate dalle Istituzioni, sono arrivati nei punti vendita solamente ieri pomeriggio.
Chiediamo quindi con forza a Eurospin Tirrenica – conclude la sindacalista – di adeguarsi velocemente ed in modo omogeneo alle normative vigenti di contrasto alla diffusione del Covid in tutti i punti vendita della provincia e della Toscana. Avviando un confronto con la nostra organizzazione sindacale a tutti i livelli, costituendo i comitati previsti dai protocolli del 14 marzo e 24 aprile scorsi sulla sicurezza, con la partecipazione degli Rsa e Rls. Così da consentire ai propri dipendenti di lavorare in sicurezza, e ai propri clienti di fare la spesa senza rischi aggiuntivi. In caso contrario porteremo avanti la nostra vertenza estendendola ulteriormente e coinvolgendo tutte le Istituzioni competenti. Non è infatti nostra intenzione tollerare questa situazione».