GROSSETO – Tommaso Carfì si è laureato in Scienze motorie all’università di Pisa con il massimo dei voti discutendo la tesi “Ruolo del turn over energetico e il controllo dell’appetito”. Il neo dottore adesso è iscritto al corso magistrale (due anni) nell0 stesso ateneo.
Dopo la maturità liceale, Tommaso si è preso un periodo di riflessione per capire meglio quale strada intraprendere a livello universitario. Un tempo non sprecato. Prima un lavoro a tempo pieno dove ha raggiunto ottimi risultati, era pronta anche una sicura riconferma, secondo il capire che il percorso da intraprendere era quello dello sport.
“Le discipline sportive sono sempre state le mie passioni – racconta Tommaso – la preparazione fisica anche. Amo tutto dello sport, dal calcio al tennis, dalla pallacanestro alla palla a volo”.
Dopo una intera estate lavorativa, ecco la decisione: iscrizione all’università di Pisa, serietà, applicazione, studio fino al 110 finale. Appena laureato arriva la chiamata della Nuova Grosseto, gli viene offerto il posto di preparatore atletico della prima squadra in seconda categoria.
“La richiesta mi ha fatto molto piacere – ricorda – con l’aggiunta di un pizzico di timore, non paura, per una avventura del tutto nuova, impegnativa e corroborante”. Tommaso accetta. Così, a soli 23 anni, Tommaso si assume la grossa responsabilità di elaborare la condizione fisica di una squadra.
“Cerco di trasmettere il più possibile le mie idee, analizzo i ragazzi a disposizione, li seguo seduta dopo seduta. Non ho paura, ma confesso che non è facile. Una prima squadra dilettantistica – prosegue Tommaso – è formata da atleti che durante la giornata svolgono il proprio lavoro, poi vengono al campo. E’ lampante come la teoria e la pratica non possano essere parallele iniziando dalla loro disponibilità al lavoro. Spesso si inizia una seduta con l’idea di svolgere un certo programma, ma per le condizioni che si presentano bisogna saper cambiare in corsa”. Complicazioni ancora più appesantite dal momento storico dello sport dovuto all’emergenza Covid19.
Non è solo il calcio a interessare Tommaso, che si affaccia anche al tennis lavorando per i principali circoli cittadini. “Si, il tennis è una disciplina che mi attira. Molte le differenze con il pallone – spiega – dettate in primo luogo dalle distinte età. Nel tennis ho a che fare con bambini e ragazzi. Quindi esistono naturali, diverse richieste energetiche. Nel tennis ci sono fasi ad alta intensità intervallate da recuperi costanti, nel calcio il recupero è attivo e mai fissato, dipende dall’evoluzione del gioco”.