GROSSETO – “Una promessa mantenuta che paga un lavoro svolto sottotraccia e senza proclami svolto dall’assessore al patrimonio Riccardo Megale”.
Così il gruppo della Lega in consiglio comunale, formato da Andrea Ulmi, Claudio Pacella, Mario Lolini, Alfiero Pieraccini, Paolo Serra, Pierfrancesco Angelini, Pasquale Virciglio e Andrea Pieroni, commentano l’acquisizione dell’area dell’ex Diversivo nel patrimonio del Comune di Grosseto.
“Il primo ad avere l’idea di creare un Parco nel Diversivo fu il sindaco Alessandro Antichi che, però, al pari del successore Emilio Bonifazi si scontrò con la decisione del Demanio di non cedere la vasta area che corre lungo via Europa. Con la giunta Vivarelli Colonna le trattative sono riprese, con la forte volontà di arrivare all’obiettivo e, soprattutto, la costanza dell’assessore Megale nel confronto con il demanio, senza perdere mai la fiducia di raggiungere l’obiettivo”.
“Un obiettivo fondamentale che concede il bene al Comune per sei anni rinnovabili ad un canone pressoché simbolico di 213 euro all’anno. Senza il possesso dell’area – affermano Ulmi, Pacella, Lolini, Pieraccini, Serra, Angelini, Virciglio e Pieroni- nessun progetto potrebbe essere messo in cantiere. Per questo siamo oggi ad applaudire questo importante traguardo che è per la città e non certo per una parte politica”.
I consiglieri Lega attaccano poi l’opposizione formata da Pd, Movimento Cinque Stelle e Italia Viva. “Un mese fa – ricordano – polemizzavano con l’amministrazione e la maggioranza per aver deliberato di inserire nel piano delle opere pubbliche il Parco del Diversivo, che, secondo loro, era destinato a rimanere un libro dei sogni, in quanto era stato annunciato già nel 1998. Noi potremmo ricordare, ad esempio al Pd, che lo stesso Parco fu presentato nel 2014 in maniera roboante dall’allora sindaco Bonifazi. Anche in quel caso lo si fece con l’assenza del tassello principale: la disponibilità dell’area nel patrimonio comunale”.
“Scusate – conclude Ulmi- se a fine settembre abbiamo deliberato la creazione del Parco e se, dopo oltre venti anni, siamo arrivati al traguardo più importante con un mese di ritardo. E soprattutto ci scusi Lorenzo Mascagni, evidentemente più lungimirante dei colleghi, che da candidato sindaco dichiarò che degli avversari avrebbe voluto con lui i futuri assessori Megale e Giacomo Cerboni. In questo caso mi risulta difficile dargli torto”.