GAVORRANO – «Dall’inizio dell’anno scolastico alla scuola elementare di Bagno di Gavorrano ai ragazzi non è stata consegnata neppure una mascherina». A lamentare la situazione è il padre di uno degli alunni.
«A quasi un mese dall’inizio dell’anno scolastico, le famose mascherine consegnate dalla Protezione civile italiana per arginare, nell’ambito scolastico, la diffusione della pandemia da Covid 19, non sono state assolutamente consegnate. Alle numerose domande di noi genitori sul quando avverrà la consegna la dirigenza scolastica ha sempre fornito vaghe e imprecise risposte e mai una data o una motivazione precisa su tale inadempienza».
«Il Governo da oggi ha deciso l’obbligatorietà di indossare la mascherina come uno dei più importanti strumenti di contrasto alla diffusione del virus, e ci sembra quantomai grave il fatto che ad oggi nessuna mascherina sia stata consegnata nelle nostre scuole» prosegue l’uomo che scrive anche a nome di altri genitori. «Le mascherine ad oggi vengono acquistate dai singoli genitori e cambiate giornalmente ai propri figli: ci sembra quantomai grave sapere che chi dovrebbe adempiere a tale obbligo, a quasi un mese dall’inizio dell’anno scolastico, risulti ancora incurante di tali disposizioni date dal Governo italiano. Abbiamo chiesto perché e ci hanno risposto che non ne hanno ancora “in numero sufficiente per tutti”».
In compenso però, prosegue il padre: «Si pretende che i ragazzi, ogni giorno, vadano a scuola con una bottiglietta d’acqua di plastica, nuova, e che a fine giornata quella bottiglietta e quell’acqua vengano gettate, con uno spreco d’acqua e un surplus di plastica prodotta incredibile».
«Una direttiva, questa, che la preside ha disposto, forse unica in tutta la provincia». Praticamente, a quanto raccontano alcuni genitori, la preside avrebbe vietato le borracce per l’acqua (che sono comunque personali, visto che ogni ragazzo ha la sua) imponendo bottigliette di plastica monouso, bottiglie che a fine giornata devono essere obbligatoriamente svuotate, accartocciate e gettate.
«Alcuni genitori hanno anche chiamato la Asl per capire se fosse una direttiva sanitaria, ma hanno ricevuto risposta negativa. E allora perché ogni giorno questo spreco di plastica, di acqua e questo inutile aggravio sulle tasche delle famiglie?».