GROSSETO – “Con le politiche di settore, le parti sociali hanno stabilito due regolamenti fondamentali per qualificare il lavoro buono e stabile e al contempo rendere l’Italia più giusta. Per quanto ogni anno, i governi in carica provano a correggere le storture della legge Fornero, le parti sociali in edilizia provano a metterci “una pezza” con risorse proprie”.
A scriverlo, in una nota, il segretario generale di Fillea Cgil Gianni Bracciali.
“Le uscite dal settore con prepensionamenti saranno supportate a contributi per l’ingresso di giovani – prosegue -. Nello specifico i lavoratori che matureranno il diritto alla pensione in seguito alla perdita del posto di lavoro entro 12/24 mesi(a seconda dei casi specifici), potranno fare domanda alla cassa edile di Grosseto per attivare una contribuzione volontaria all’Inps con la possibilità di essere supportata da un integrazione al reddito. Avranno la precedenza i lavoratori con maggiore età anagrafica e con una eventuale percentuale di invalidità riconosciuta dell’Inail.
Per incentivare l’occupazione giovanile e per agevolare le assunzioni di lavoratori con un età inferiore ai 30 anni, sarà previsto un contributo di 600 euro destinato alle imprese, cumulabile con le altre agevolazioni previste per legge. Inoltre è previsto un voucher formativo di 150 euro da spendere presso la Scuola edile di Grosseto. Vengono comprese anche le trasformazioni da tempo determinato ad indeterminato e gli apprendistati professionalizzanti.
Le risorse sono disponibili fino ad esaurimento dei fondi creati ad hoc.
Crediamo che queste soluzioni non facciano venir meno la necessità di una riforma strutturale ma nell’attesa, il settore dell’edilizia prova a togliere i nonni dai cantieri.
Insieme a questi regolamenti, abbiamo raggiunto anche un importantissimo accordo sulla congruità. Una battaglia portata avanti da anni che permetterà di avere il Durc per Congruità, documento che in edilizia certifica che l’opera in costruzione è eseguita con lavoratori regolarmente denunciati (Durc) ed in numero adeguato (Congruità) alla realizzazione del singolo intervento: con questa norma vince la qualità, perché chi vorrà partecipare ad una gara pubblica o percepire un incentivo dovrà essere in regola con il Durc per Congruità. I tanti interventi edili realizzati fino ad oggi con l’utilizzo di questo strumento – ad esempio in Umbria o nel cratere del sisma del Centro Italia, ne confermano l’efficacia, anche come deterrente contro altre illegalità (infiltrazioni criminali e caporalato).
Vogliamo garantire lavoro e cantieri di qualità, per questo continueremo a chiedere che vengano introdotti la patente a punti ed il reato di omicidio sul lavoro, per colpire chi non investe in sicurezza e per premiare le aziende più serie.
Applicare il contratto edile nei cantieri – conclude – vuol dire far crescere in qualità imprese ed il lavoro in un settore che – anche alla luce delle ingenti risorse nazionali ed europee che saranno investite – deve farsi protagonista di una nuova stagione di sviluppo, socialmente ed ambientalmente sostenibile, programmando oggi – con più formazione, più tutele, più innovazione – un futuro migliore, per un’Italia non solo più legale e più sicura ma anche più giusta”.