CAPALBIO – Il Comune di Capalbio lunedì 14 settembre compie 60 anni. “Una ricorrenza – si legge in una nota del Comune – che l’amministrazione è orgogliosa di celebrare e ricordare insieme ai cittadini perché rappresenta un traguardo importante per il territorio di Capalbio”.
“La storia degli ultimi 60 anni – prosegue il Comune – dimostra che la tenacia di chi si è battuto per il riconoscimento dell’autonomia amministrativa era giusta, poiché ha permesso alle amministrazioni che si sono succedute, senza distinzioni di appartenenze politiche, di tutelare il territorio, di prendersene cura, preservarlo anche da scelte che ne avrebbero alterato il paesaggio e la composizione sociale”.
“Fare comunità, unirsi in associazioni e consorzi è la scelta vincente – aggiunge il Comune – Per questo, l’amministrazione invita a cittadini a continuare ad impegnarsi in questo senso, per contribuire allo sviluppo sociale, culturale turistico e delle eccellenze locali che Capalbio sa rappresentare così bene e che deve essere la sfida e l’obiettivo per il futuro di questa terra, perché è l’unica strada per determinare anche uno sviluppo economico sostenibile”.
“L’Amministrazione – si legge infine nella nota – quindi ringrazia chi, a livello politico e amministrativo, ha negli anni dedicato il proprio tempo, le proprie competenze e il proprio lavoro al Comune di Capalbio. E un ringraziamento sentito va a tutti i dipendenti che, soprattutto negli ultimi difficili mesi, si sono impegnati per continuare a portare avanti i servizi essenziali per la comunità”.
“60 anni di autonomia amministrativa del Comune di Capalbio. Ebbene sì oggi la nostra Comunità compie 60 anni e a dire il vero anche ben portati per la generale cura del paese e del territorio ed un vivo apprezzamento per le spiagge, il mare, i luoghi del cuore del Borgo Medievale, delle sue chiese, dei Tarocchi, di Burano, della Ferriera, delle vestigia di Tricosto e Valle d’Oro”.
Scrive, in una nota, il gruppo consiliare Vivere Capalbio.
“L’ambiente ed il paesaggio – proseguono dalla minoranza – vanno all’unisono con l’enogastronomia e la cultura nelle sue molteplici manifestazioni che qui più che altrove ha posto profondamente le proprie radici. Un paese che già dai suoi albori fremeva di discussioni.
Un pensiero a chi nel corso di questi sessant’anni si è posto al servizio di questo fantastico luogo da noi amato con slancio e partecipazione. Un pensiero a tutti i dipendenti comunali che nel tempo si sono succeduti.
L’augurio che ci sia sempre la voglia di guardare anche indietro alle origini per assestare il presente e proiettarsi con vigore verso il futuro con orgoglio – concludono da Vivere Capalbio -. Buon 60esimo a tutti noi. Evviva Capalbio viva”.
Sulla ricorrenza interviene anche la Fondazione Capalbio con un nota stampa.
“Una comunità operosa – commentano dalla fondazione -, dedita all’agricoltura, che proprio in quegli stessi anni ebbe la sua scuola media e si proiettava speranzosa verso un futuro migliore. Se da un lato, in questi 60 anni, Capalbio ha visto tante trasformazioni, determinate dai cambiamenti sociali ed economici dell’intera nazione, dall’altro ha anche visto crescere ed irrobustirsi le sue usanze e consuetudini.
La caccia – che a Capalbio più che uno sport è un culto – è rimasta una delle tradizioni più sentite, che si trasmette ininterrottamente da padre in figlio e che vede nella sagra del Cinghiale- quest’anno alla sua 55° edizione – uno dei suoi momenti di maggior festa.
La cucina tipica capalbiese e con essa la ristorazione hanno reso Capalbio famosa, accompagnandola in quella trasformazione da territorio ad esclusiva vocazione agricola ad ambita meta turistica: e così negli anni, con le sue splendide spiagge, Capalbio è diventata la “piccola Atene”, amato ritiro di tanti conosciuti personaggi della cultura, della politica, della finanza e dello spettacolo che ne hanno rafforzato il nome e l’immagine.
Capalbio è stata in questi 60 anni anche luogo di sfide, la prima tra tutte quella della salvaguardia del suo territorio: basti ricordare la protesta contro il nucleare e la battaglia contro l’autostrada.
Battaglie che, a giudicare da come appare oggi il territorio capalbiese, hanno condotto ad ottimi risultati: basta affacciarsi dalle antiche mura per godere di una natura meravigliosa, tra mare, macchia mediterranea e campagna.
Un territorio che si è saputo conservare grazie ai suoi abitanti ed alla lungimiranza del lavoro compiuto in 60 anni dall’Amministrazione locale che, al di là dei colori politici che l’hanno caratterizzata nel tempo, è riuscita a conservarne l’identità più profonda.
Altre sfide attendono la nostra comunità nei prossimi anni: ci auguriamo che, come nel passato, la coesione dei capalbiesi natii e di quelli di adozione e la consapevolezza del valore della propria identità siano foriere di altre belle vittorie. Fondazione Capalbio sarà felice di sostenere ogni iniziativa volta a difendere il grande patrimonio identitario che contraddistingue questo meraviglioso lembo di Maremma”.