GROSSETO – Si avvicina l’appuntamento elettore con il referendum per decidere la riduzione o meno del numero dei parlamentari.
Gabbrielli si schiera dalla parte del no e ne spiega i motivi: «Il dimagrimento del Parlamento può essere solo la conclusione di un necessario processo di riesame del funzionamento delle nostre istituzioni. Il taglio, senza prima una riorganizzazione, sarebbe sbagliato».
Secondo gli esponenti dell’associazione grossetana, inoltre: «Occorre ricercare la migliore organizzazione del Parlamento per garantire sia una migliore efficienza di funzionamento, sia il rispetto della Costituzione italiana».
In aggiunta anche la questione economica da passare al vaglio: «A conti fatti il risparmio non è così considerevole come si possa pensare. Stiamo parlando dello 0,007% della spesa pubblica italiana, come incidenza del minore numero dei parlamentari», spiega Gabbrielli. In sintesi un risparmio esiguo al cospetto della perdita della rappresentatività che secondo Gabbrielli deve essere: «Tutelata e non dimenticata».
In conclusione, secondo Gabbrielli: «Le uniche cose da modificare potrebbero essere, per gli eletti passare da candidati nominati dai partiti alla vera propria scelta da perte degli elettori, senza vincoli o listoni bloccati e la diminuzione dei compensi e dei privilegi ai parlamentari».