FOLLONICA – “Follonica non è solamente mare. Follonica è stata, ad esempio, anche una città fabbrica. E il parco Ex Ilva è ancora oggi il cuore di questa località”. La candidata del Partito democratico alle prossime elezioni regionali Donatella Spadi ha visitato ieri pomeriggio un’area storica per la città follonichese: appunto il parco ex Ilva. “Qui aveva sede – ha detto Spadi – un polo industriale importante, che prese il via grazie alle intuizioni di Leopoldo II di Lorena attorno al 1830 e che è rimasto in vita fino al 1960 prima di essere abbandonato. Oggi questo luogo è ancora vitale, ci sono scuole, c’è una biblioteca, c’è il meraviglioso museo Magma, e io credo che servirebbero anche altri investimenti. Questo deve diventare sempre più un luogo di incontro per i follonichesi; a Follonica si coniugano mare, bellezza, storia, arte e cultura”.
Donatella Spadi ha effettuato una visita al museo Magma, accompagnata dall’architetto Barbara Catalani che ha progettato questo luogo di cultura che è stato capace di vincere nel 2015 anche il premio Micheletti Award come miglior museo italiano sul tema del lavoro. “Anche se all’interno del centro – ha detto Catalani – questo posto non è mai stato concepito come il vero cuore di Follonica. Manca un gancio per capire quanto questo luogo sia fondamentale per le radici e pure per la rinascita della città. Intanto negli anni è stato realizzato il recupero del museo e del forno San Ferdinando. Ormai questo è un museo di rilevanza regionale e in futuro potrebbero essere recuperati anche nuovi edifici. Qui ci sono sette ettari di uno straordinario parco urbano e di cultura. L’auspicio è che da qui rinasca uno sguardo innovativo della città”.
All’interno del museo Magma è ricostruita la storia industriale delle fonderie di Follonica e degli uomini che l’hanno vissuta quotidianamente. “Con questo museo – ha affermato l’architetto Barbara Catalani – parliamo della storia della fonderia e quindi della città di Follonica dall’Ottocento in avanti. E’ un museo di narrazione di storia umana e lavorativa, si raccontano e si descrivono le vite delle persone e i mutamenti delle tecnologie. Follonica a fine Ottocento era una delle fonderie più importanti d’Italia, qui c’erano figure altamente specializzate”.
“Questo luogo e questo museo mi rendono orgogliosa – ha commentato Donatella Spadi –. Vogliamo lavorare per poter valorizzare e sviluppare sempre di più quest’area”.