GROSSETO – Il coordinatore regionale di Assoartisti-Confesercenti Andrea Magini esprime forte preoccupazione per la realizzazione delle sagre gastronomiche annunciate dall’amministrazione comunale di Magliano In Toscana. “In questo momento storico di grave crisi per l’economia – afferma Magini – riteniamo decisamente fuori luogo la realizzazione di sagre gastronomiche in un periodo dell’anno così delicato come quello estivo nel pieno di una stagione già resa problematica dal covid -19 e con le attività di ristorazione che si trovano allo stremo per un lockdown di oltre due mesi e che adesso rischiano di trovarsi a fronteggiare la concorrenza di sagre gastronomiche che offrono a prezzi estremamente appetibili, frutto anche di condizioni fiscali vantaggiose, cibo e intrattenimento”.
Ed è proprio sull’intrattenimento che il coordinatore regionale di Assoartisti pone l’accento. “Il punto 5 dell’ordinanza regionale numero 70 – afferma – permette intrattenimento e soprattutto ballo (tra congiunti) anche nelle sagre. Purtroppo tale lodevole proponimento perde di efficacia nel momento in cui c’è solo una sagra in essere nella provincia di Grosseto in un periodo topico come il mese di agosto, che può operare praticamente senza concorrenza in quanto le altre amministrazioni del comprensorio hanno deciso, giustamente, di non permettere la realizzazione di sagre gastronomiche in modo da non generare concorrenza alle attività di somministrazione del territorio, e che per di più può offrire anche l’intrattenimento musicale che è vietato ai ristoratori , infatti il comma 8 dell’allegato 9 del Dpcm ripartenze vieta espressamente la somministrazione di cibo e bevande durante gli spettacoli rendendoli possibili solo al termine della stessa”.
“Mentre le attività di somministrazione – insiste – da sempre ambiente di lavoro di tante piccole realtà artistiche professionali (piano bar , band, cabaret) si trovano ad avere problemi nell’organizzare eventi che garantiscano il rispetto delle norme e la tutela dei lavoratori, allo stesso tempo vengono permesse zone franche dove si può offrire a prezzo conveniente ciò che altrove non è permesso, questo non aiuta il mondo dello spettacolo ma lo affossa togliendo di fatto occasioni di lavoro. Così una realtà consolidata e estremamente professionale come il Tartana è costretta a chiudere in quanto,nonostante il massimo impegno profuso, non è in grado di sottostare alle norme in corso anticovid mentre una sagra può far ballare “
“Le soluzioni esistono – aggiunge Magini – Partendo dal presupposto che continuiamo a ritenere assolutamente fuori luogo la decisione dell’amministrazione comunale di Magliano di permettere le sagre nel proprio territorio per i motivi di cui sopra soprattutto in piena stagione, avevamo proposto al Comune la realizzazione di un area spettacoli all’interno del territorio da destinare agli artisti locali, l’iniziativa associata ad un artist cash back (la realizzazione cioè di voucher che restituiscono in scontistica da spendere nei vari esercizi del territorio il costo dell’eventuale biglietto di accesso all’area spettacoli ). L’iniziativa porterebbe due vantaggi importanti: innanzitutto concederebbe un opportunità di lavoro agli artisti locali fermi da mesi, oiu controbilancerebbe l’offerta delle sagre proponendo intrattenimento e uno sconto che abbasserebbe il costo delle varie attività di ristorazione che non possono reggere il confronto economico con una sagra non per mancanza di volontà ma per un regime di tassazione diverso. Purtroppo l’amministrazione comunale di Magliano in Toscana non ha ritenuto di dover rispondere a questo sindacato, una risposta che al di la dell’ accoglimento o meno almeno per educazione ci aspettavamo”.
Rimane fondamentale il diritto dei lavoratori. “Su quello non ci piove – conclude Magini- e auspichiamo con forza che i diritti dei lavoratori dello spettacolo eventualmente presenti nelle sagre siano tutelati garantendo loro oltre a tutte le garanzie contributive del caso anche il sacrosanto diritto alla salute con palchi che permettano il distanziamento e la scrupolosa procedura del protocollo anticovid”.