GROSSETO – Caccia e siccità: Legambiente e Wwf chiedono a regione e provincia di non concedere la preeapertuta: «La stagione estiva in corso è stata caratterizzata dal perdurare di temperature massime assai elevate che hanno provocato una forte siccità. Le conseguenze – affermano le due associazioni ambientaliste -, nel breve e nel medio periodo, potrebbero avere effetti negativi sulle numerose specie animali. Per questi motivi l’associazione del Cigno e il Wwf hanno chiesto alla Regione Toscana e alla Provincia di Grosseto di non concedere la preapertura alla caccia. Su questo punto però la risposta arrivata dalla Regione Toscana non soddisfa le richieste.»
«In questo periodo di grave siccità – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – servirebbe maggior coraggio e una decisione che tuteli la fauna selvatica in un momento di grande difficoltà. A tal proposito, pur apprezzando il provvedimento preso per salvaguardare l’avifauna acquatica, non siamo per niente soddisfatti della risposta che ha dato la Regione Toscana, di togliere uno dei due giorni previsti per la preapertura della caccia. Una decisione che, nonostante gli appelli e il richiamo a provvedimenti cautelativi da parte di Ispra, sembra insensibile alla grande crisi ambientale che sta avvenendo in Maremma e in Toscana. Chiediamo al presidente Rossi di prorogare la preapertura in base alla legge regionale 3/94 (articolo 18) che consente al presidente della Giunta regionale di vietare o ridurre la caccia per “sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche” evitando così un danno sempre più grande alla biodiversità del territorio».
In queste condizioni ambientali l’attività venatoria, il cui inizio è ormai imminente, «finirebbe sicuramente per danneggiare in modo grave le popolazioni di animali selvatici che sono già in una situazione molto precaria – si legge nella nota – vista la drastica mancanza di acqua che sta danneggiando sensibilmente gli habitat e gli ecosistemi dove gli animali vivono. Ancor peggio, si configurerebbe come un autentico accanimento ingiustificato (perché a favore di pochi e a danno della collettività) ed eticamente condannabile (non si spara agli animali assetati, e non si consente ad altri di farlo con una propria autorizzazione)». Wwf e Legambiente hanno chiesto, a tal proposito, all’amministrazione provinciale, di adottare un provvedimento che vada in questa direzione per limitare i danni in un momento così delicato per la Maremma vista la siccità che perdura da mesi i corsi d’acqua quasi asciutti e lo stato di gravissima difficoltà per l’avifauna stanziale e migratoria.