FIRENZE – Un nuovo assetto organizzativo sanitario e 450 nuovi posti letto in più per le cure intermedie con un investimento da 50 milioni di euro, destinati alle aziende sanitarie. E’ quanto è stato approvato nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi. Lo sviluppo del nuovo assetto organizzativo, definito nella recente delibera, è finalizzato a una stretta integrazione tra cure ospedaliere per acuti e ‘low care’ ossia strutture sanitarie attrezzate per curare pazienti non gravi o che devono riabilitarsi dopo la fase acuta di una malattia. Questo nell’ottica di assicurare un corretto percorso di cura dei pazienti, le cui condizioni cliniche non richiedono più un’intensità di cura quale quella garantita negli ambienti (setting) per acuti, ma una necessità di assistenza elevata.
Al 31 maggio 2020, il numero di posti letto complessivo dedicato alle cure intermedie sanitarie è di 1.044 unità, così distribuito: 540 nella Asl Centro, 315 nella Asl Nord Ovest e 189 nella Asl Sud Est. Con l’aggiunta di 450 nuovi posti letto in più entro il 2020, il numero complessivo sarà di 1.494 unità, registrando così un incremento di 111 nuovi posti letto in più nella Asl centro, 195 nella Nord Ovest e 144 nella Sud Est. A conclusione di questa riorganizzazione, nella Asl centro i posti letto passeranno dagli attuali 540 a 651, nella Asl Nord Ovest da 315 a 510, e nella Asl Sud Est da 189 a 333 unità complessive.
“In seguito al monitoraggio della dotazione di posti letto di cure intermedie residenziali, che esistono nelle aziende sanitarie, e dopo avere analizzato le necessità emergenti, legate all’evolversi della situazione epidemiologica determinata dal Covid – spiega Stefania Saccardi – abbiamo stabilito di incrementare l’offerta complessiva, individuando un parametro di 0,4 posti letto ogni 1.000 residenti per ciascuna delle tre Aree vaste. In questo contesto abbiamo confermato il ruolo delle Agenzie di continuità ospedale territorio (Acot), che riteniamo essere importanti punti di riferimento nei percorsi di dimissione dei pazienti complessi. Con questo intervento abbiamo inteso garantire adeguati livelli di assistenza sul piano dia della qualità che della quantità dell’offerta, garantendo la continuità delle cure dei pazienti in dimissione sia dagli ospedali delle Asl che dalle Aziende ospedaliero-universitarie tramite modalità integrate e collaborazioni interaziendali per l’assistenza medica nelle strutture di cure intermedie, gestite direttamente dal nostro servizio sanitario”.
Alle aziende sanitarie sono stati assegnati, dunque, 50 milioni di euro, di cui 15 milioni di euro per la riorganizzazione sanitaria delle cure intermedie, e 35 milioni di euro per gli investimenti necessari all’allestimento di nuovi posti letto.
La delibera fornisce, inoltre, indicazioni per aggiornare i criteri e le modalità di accesso alle cure intermedie, per consentire una risposta a una tipologia più ampia di bisogni assistenziali. Sulla base di queste indicazioni le cure intermedie possono ospitare, per esempio, anche pazienti oncologici, che necessitano di media bassa intensità assistenziale a livello territoriale. La delibera prevede anche la possibilità di accedere agli ambienti dedicati alle cure intermedie residenziali anche dal pronto soccorso, tramite specifici percorsi e secondo criteri definiti dalla programmazione regionale.