GROSSETO – “Questa vicenda è la dimostrazione lampante di come il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna sia totalmente incapace di trovare una soluzione sul tema della sicurezza in città. Le sue promesse sono un lontano e sbiadito ricordo tra estremizzazione e propaganda popolar- elettorale, siamo alla fine del suo grande bluff per il quale nel 2016 chiese il voto ai grossetani”.
E’ questo il commento di Leonardo Culicchi, segretario del Pd Grosseto in merito all’ordinanza firmata martedì 30 giugno dal sindaco che dispone la chiusura “per motivi di sicurezza” di alcune attività commerciali alle ore 20 nel tratto di via Roma tra via Trento e via Trieste.
“Non è tanto il problema dell’ordinanza in se stessa, giunta su una situazione insostenibile – aggiunge Culicchi – ma di come negli anni siamo arrivati a tutto questo. Si dirà che il Comune ha pochi mezzi e che l’ordinanza è stato richiesta soprattutto da Ascom, associazione che peraltro nel passato ha dimostrato di condividere il programma politico di questa amministrazione, bene allora, attraverso queste righe, chiedo ad Ascom, così come alle altre associazioni dei commercianti, un confronto sulle proposte in tema di sicurezza e degrado, anche con l’opposizione”.
“Cosi come vorrei – prosegue – che le stesse associazioni chiedessero conto al sindaco di cosa ha prodotto in quattro anni di amministrazione. Ma i risultati parlano da soli: il centro storico procede inesorabilmente verso il declino e addirittura per l’emergenza Covid-19 i commercianti non sono riusciti ad ottenere il parcheggio gratuito intorno alle mura come incentivazione agli acquisti”.
“Non voglio però puntare il dito sul Comune che non riesce a vincere la lotta contro la criminalità – sottolinea il segretario Pd – , perché non ha mai avuto, né prima né adesso, i mezzi e le leggi necessarie per farlo in maniera efficace. Il vero tema è invece l’inganno con il quale si è illuso un’intera città dicendo che bastava un assessorato alla Sicurezza per risolvere tutto. Invece quello che serviva, e non è stato fatto, era un assessorato al Degrado che attraverso percorsi coordinati con le associazioni di categoria e volontariato poteva bonificare quelle aree che dal degrado nel tempo passano in mano al crimine e alla delinquenza”.
“Certo sarebbe stato un lavoro lungo e complesso – conclude Culicchi – ma quando si cerca il consenso per correre dietro alle proprie ambizioni personali, come fa il nostro sindaco, le scorciatoie sono sempre le strade più ricercate”.