GROSSETO – Il Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana Sud Est è impegnato quotidianamente nell’assistenza agli allevatori nell’ambito del Progetto della Regione Toscana “Interventi per il controllo del randagismo e per la diffusione dei sistemi di prevenzione delle predazioni alla zootecnia”.
Tra i vari interventi a sostegno di questa categoria di lavoratori, l’Azienda si è mossa concretamente per la tutela dei cani da guardiania, utilizzati per il controllo delle greggi dagli attacchi dei predatori, in particolare dal lupo.
I medici veterinari Asl offrono consulenze agli allevatori sull’utilizzo degli strumenti più adeguati per la prevenzione delle predazioni e svolgono una campagna gratuita di identificazione mediante il microchip e di sterilizzazione dei cani utilizzati per la guardiania, in collaborazione con gli Ordini dei medici veterinari delle province di Grosseto, Siena e Arezzo.
In questi giorni, con l’attenuarsi delle regole del distanziamento sociale, molte persone si recano in campagna per svolgere attività sportive all’aria aperta, percorrendo a volte sentieri limitrofi alle recinzioni che limitano l’area dove stanno le greggi e il cane da guardiania che le sorveglia. L’avvicinamento delle persone potrebbe scaturire la reazione del cane che lo avvertirà come una minaccia al proprio territorio e agli animali che sta proteggendo e inizierà ad abbaiare, mostrando atteggiamenti di difesa.
Per consentire la pacifica convivenza tra i cani e i passanti, la Asl ha predisposto e distribuito gratuitamente agli allevatori di Grosseto, Siena e Arezzo che hanno fatto richiesta, 700 cartelli da affiggere nei punti delle aziende agricole e dei pascoli in cui c’è passaggio di persone, per ricordare (in italiano e in inglese) le poche regole da seguire, tra cui tenersi lontano dal bestiame, non mettersi a correre, scendere dalla bicicletta, tenere il proprio cane al guinzaglio. Una regola generale valida in ogni occasione è allontanarsi lentamente dal punto in cui ci sono i cani e non avere nei confronti di questi animali né comportamenti aggressivi, con eventuale utilizzo di bastoni e pietre, in tal caso infatti i cani capirebbero solo che non è stato recepito il loro invito ad allontanarsi, né atteggiamenti di confidenza, perché sono cani che stanno lavorando e non devono essere distratti.
E’ altresì sconsigliato fornire loro del cibo perché così potrebbero abituarsi ad aspettare per averne altro da chiunque passi su quel sentiero.
“Negli ultimi anni nelle campagne toscane si è assistito al ritorno naturale del lupo, favorito dalle leggi di protezione della specie e dall’abbondanza di prede selvatiche (cinghiali e caprioli). Il lupo è un elemento importante per la conservazione della biodiversità, ma essendo un predatore, è anche un problema per gli allevamenti, in particolare di ovini. I cani da guardiania sono lo strumento più efficace per contrastare le predazioni delle pecore da parte del lupo” spiega il dottor Giorgio Briganti, direttore responsabile dell’Area funzionale di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare della Asl Toscana sud est.
“Sono cani da lavoro – prosegue -, animali territoriali, selezionati da centinaia di anni e abituati a stare da soli con le greggi. Sono l’unica categoria di cani autorizzata dalla legge a rimanere in campagna, entro i 200 metri dal bestiame, senza custodia, senza guinzaglio e senza museruola.
Per questo è di fondamentale importanza, una particolare responsabilità da parte degli allevatori a prestare attenzione ai propri cani da guardiania. E’ necessaria la collaborazione di tutti per una serena convivenza.
Aver rispetto della presenza in campagna dei cani da guardiania – conclude Briganti – significa aver rispetto del lavoro degli allevatori e del loro impegnativo sforzo di convivere con il lupo”.