GROSSETO – Lavora dietro le quinte, ma è sicuramente una delle figure più preparate, appassionate e competenti del panorama boccistico nazionale. Luciano Scricciolo, grossetano d’adozione, è il segretario del Comitato Regionale Toscana nonché coordinatore AIAB (Associazione Italiana Arbitri Bocce) della Toscana e punto di riferimento per tutti i bocciofili. Ha fatto conoscere la riforma del settore arbitrale nella nostra regione ed è ancora al lavoro. “Abbiamo realizzato corsi in tutta la Toscana, a cui hanno partecipato circa 200 persone, ma c’è ancora da fare” esordisce dalla sua Grosseto.
Quali sono le principali novità a cui il settore arbitrale delle bocce è andato incontro?
“Dopo tanti anni è stata fatta un’opportuna riforma che ha dato chiarezza al settore. La più grossa novità è rappresentata dall’istituzione dell’arbitro di società, figura fondamentale per l’organizzazione e la riuscita delle numerose gare in calendario”.
Come sono stati formati i nuovi arbitri?
“Le società hanno proposto dei nomi, che hanno preso parte a corsi necessari ai fini dell’abilitazione. Come formatore arbitrale ne ho realizzati tanti in tutta la Toscana, nelle sedi CONI provinciali o direttamente nelle società e la partecipazione è stata alta”.
Come li ha organizzati?
“Praticamente ho preparato delle presentazioni e degli opuscoli sulla base del programma definito dalla Federazione Italiana Bocce. Abbiamo sviscerato tutti i contenuti coi partecipanti, e poi ho risposto alle loro domande”.
Gli arbitri di bocce oggi sono più professionali?
“Gli arbitri veri e propri, ovvero gli arbitri AIAB (nazionali, regionali e provinciali) anch’essi preparati e aggiornati, possono contare su quelli di società che adesso hanno più consapevolezza del proprio ruolo e dei regolamenti. Maggior consapevolezza porta a maggiore autorevolezza, necessaria per far fare un passo avanti alla nostra disciplina”.
Cosa c’è ancora da fare per il settore arbitrale?
“In Toscana avevamo appena terminato i corsi per la specialità Raffa e c’erano in programma quelli per Petanque e Volo, che riprenderemo appena possibile. In generale noto una maggiore volontà, ma auspico di poter proseguire la formazione per dare sempre una maggiore uniformità all’interpretazione del ruolo”.
La Federazione punta molto sulla formazione anche in altri ambiti.
“Si sta lavorando molto sulla formazione degli educatori, degli istruttori e degli allenatori, e ora sono in programma anche corsi per dirigenti di società. Mi auguro davvero che le società comprendano quanto valore può avere un corso per dirigenti. Auspico una grande partecipazione affinché le nostre ASD possano essere gestite al meglio, siano aggiornate e preparate specialmente sotto profili finora passati in secondo piano, come quello fiscale, mai come oggi fondamentale per ripartire”.
A proposito, come si sta ripartendo?
“Diversi impianti stanno riaprendo, tante società si stanno relazionando con le rispettive amministrazioni comunali in maniera proficua. Per ora però è solo un modo per riprendere la propria passione, mentre dal punto di vista agonistico è intenzione della Federazione provare a portare a termine i campionati interrotti a marzo. C’è qualche indicazione anche per le gare promozionali che, mi auguro, possano ripartire nel periodo estivo”.
Come si faranno queste gare?
“La Federazione ci sta lavorando, ha dato soltanto indicazioni di massima, ricordando che si potranno organizzare solo prove individuali, e che ogni giocatore dovrà ritirare dal campo le proprie bocce. Credo che realizzare partite a tempo con orari di chiamata in campo certi potrebbe essere una soluzione, così come far autoarbitrare le gare di girone prima delle finali, in modo da avere una persona in meno in corsia”.
La FIB, specie in Toscana, sta lavorando molto sulla promozione per giovani, donne e persone con disabilità. Le sembra la strada giusta?
“Giustissima. Ho sempre creduto in questi settori e mi ci sono impegnato fin dal passato, che definirei quasi remoto. A Grosseto, quando ero presidente provinciale, organizzammo tanti anni fa il primo stage giovanile e il primo raduno della nazionale femminile. Negli anni Novanta sono andato nelle scuole del territorio a fare corsi ai ragazzi e mi fa piacere che siano riprese in tutta la regione le iniziative in tal senso. L’attività paralimpica è in grande crescita, qui a Grosseto in particolare nell’ultimo anno è stato realizzato un corso che ha riempito il Bocciodromo di una quindicina di ragazze e ragazzi con disabilità. Non è un caso che i primi contributi per la ripartenza dell’attività a livello nazionale siano giunti per il settore paralimpico”.