GROSSETO – In occasione della Giornata mondiale senza tabacco 2020, che ricorre il 31 maggio, il Servizio Dipendenze di Grosseto della Asl Toscana sud est organizza domani, sabato 30 maggio, alle 10, una passeggiata nella natura come momento conviviale per scambiare e condividere opinioni sull’abitudine al fumo e sensibilizzare i partecipanti a smettere di fumare.
L’iniziativa, coordinata dalla dottoressa Paola Valenziano, sociologa del SerD di Grosseto, è rivolta principalmente a coloro che hanno partecipato ai corsi per smettere di fumare attivati dal SerD, momentaneamente sospesi. Partendo dalla località Pian di Barca, il percorso proseguirà fino al ponte sull’Ombrone, zona La Trappola. Le persone dovranno camminare distanziate e con le mascherine come previsto dalle misure cautelative per il Covid-19.
Come per le altre iniziative all’aria aperta, la scelta si basa sull’effetto terapeutico dei contesti verdi (Green therapy) sul benessere fisico e mentale e sull’importanza dell’attività fisica fatta in contatto con l’ambiente naturale per decidere di smettere di fumare.
“La nostra iniziativa di sensibilizzazione si rivolge in particolare ai giovani tra i quali si registra un aumento del fumo, anche in correlazione al contesto pandemico appena vissuto. L’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto Superiore di Sanità dedica la giornata mondiale senza tabacco 2020 proprio ai giovani” – dichiara il dottor Fabio Falorni, responsabile dell’Unità Funzionale Ser.D Grosseto, Follonica e Amiata.
Durante il lockdown infatti l’acquisto dei prodotti del tabacco ha subito un incremento, il che ha probabilmente provocato un consumo maggiore di tale sostanza anche nella fascia giovanile.
Come è noto, il fumo di tabacco attivo e passivo nuoce gravemente alla salute e favorisce le infezioni respiratorie, veicolando più volte al giorno nell’apparato respiratorio numerose sostanze tossiche e favorendo la paralisi delle ciglia vibratili, uno dei principali meccanismi di difesa della mucosa bronchiale. Il conseguente ristagno di muco e la riduzione delle difese immunitarie causata dal fumo, facilitano infezioni da parte di virus e batteri. Recenti studi condotti durante la pandemia da coronavirus, evidenziano infatti un aumento di almeno tre volte del rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 in pazienti con storia di uso di tabacco rispetto a non fumatori. Inoltre, un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 ricoverati presentavano una situazione clinica più grave dei non fumatori, con rischio più che doppio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che i fumatori potrebbero avere una maggiore vulnerabilità a contrarre l’infezione da coronavirus rispetto ai non fumatori. Questo deriverebbe dall’atto stesso del fumo: le dita, ed eventualmente le sigarette contaminate, arrivano a contatto con le labbra, e questo aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca.
“L’apatia, l’incertezza e il senso di impotenza che l’emergenza sanitaria ha ingenerato in molte persone hanno contribuito a ricercare nelle sigarette una sorta di rifugio verso un atto che conoscono, un’azione abituale che scandisce la quotidianità rendendo, a loro parere, tutto più ‘normale’. Questo è accaduto specialmente nei giovani che privati dei ritmi dati dalla scuola, dalle attività fisiche e ricreative si sono spesso fatti sopraffare dalla noia, cedendo maggiormente all’uso del fumo, anche grazie alla possibilità di acquistare le sigarette e prodotti simili anche durante il lockdown” – prosegue Falorni.
“Smettere di consumare qualsiasi prodotto del tabacco è quindi sempre importante, ma oggi alla luce dei danni alla salute portati dal Covid-19, lo è ancora di più. Smettendo di fumare si guadagna salute subito e si ottengono molti benefici già dopo pochi giorni e a lungo termine. Il nostro messaggio si rivolge a chi fuma e ai giovani non fumatori affinché non inizino mai questa abitudine malsana. Per questo è importante che l’azione di sensibilizzazione arrivi in maniera coordinata e costante dai servizi sanitari e socio-santari ma contemporaneamente dalle istituzioni a più livelli” – conclude Valenziano.
In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%.
Smettere di fumare è possibile in qualsiasi momento. Nella zona grossetana, la Asl Toscana sud est mette a disposizione i servizi offerti dal Serd di via Minzoni a Grosseto (per info: https://www.uslsudest.toscana.it/guida-ai-servizi/dipendenze/ambito-grossetano, tel 0564-483741/483718) e dal Centro Antifumo all’interno del Misericordia (https://www.uslsudest.toscana.it/guida-ai-servizi/centri-antifumo tel. 0564- 483344).