GROSSETO – Il Coordinamento dei comitati, insieme a Lac (Lega abolizione della caccia) e Acu (Associazione consumatori) intervengono sugli incendi che hanno devastato la Maremma: «Si sa che quando non si capisce cosa succede è bene seguire la pista dei soldi, a chi porta giovamento tale situazione? – si chiedono – Abbiamo letto che il Presidente dell’Arci, per la protezione della pineta, propone la costituzione di un parco. Cristian Sensi condivide la nostra Proposta di Legge di iniziativa popolare per l’ allargamento del parco della Maremma che coinvolge tutto il litorale pinetato della provincia di Grosseto e sottoscritta da 7.000 cittadini toscani? Siamo disponibili ad un ampia collaborazione.»
«A Marina – proseguono i comitati – siamo sempre pronti a costruire una mega-rotatoria? Oggi la Maremma, terra devastata dai fuochi, quali sistemi di protezione ha in atto? Primo Distretto Rurale d’Europa con le impronte delle grandi industrie che hanno lasciato il suo territorio inquinato ed ancora oggetto di bonifica. Terra di nuove conquiste: perforazioni, freaking, richieste di impianti di biomasse, pannelli solari a terra, pale eoliche, autostrada, ampliamento delle industrie ad alto impatto ambientale in tutta la provincia. Povera Maremma – concludono – quanto dolore ti infligge l’essere umano e questa classe politica con le sue scelte di sviluppo.»
«Una riflessione generale è d’obbligo da parte di tutti gli organi competenti – ad affermarlo il presidente dei dottori agronomi e forestali della Toscana Monica Coletta -. Dobbiamo proseguire nel finanziamento di misure forestali che consentano il presidio, mitighino i rischi di incendio, migliorino le possibilità di intervento (diradamento e miglioramento dei rimboschimenti di conifere, realizzazione e manutenzione della viabilità forestale, cesse parafuoco, ripuliture dei pascoli abbandonati, laghetti antincendio). Questi investimenti, uniti a maggiore consapevolezza e senso civico da parte dei cittadini sono indispensabili per contenere il rischio. L’incendio di 70 ettari di Pineta di Marina di Grosseto se risulterà essere di origine dolosa, e questo saranno le istituzioni preposte a stabilirlo, è un vero e proprio attentato all’ambiente ed è giusto prendere misure drastiche contro chi se ne è reso responsabile. La perdita di patrimonio forestale è gravissima – conclude il presidente Coletta -, pensare al ripristino è importante, e in questo campo i dottori agronomi e forestali esprimono professionalità esperte e sono a disposizione degli enti preposti.»