GROSSETO – “Il 18 maggio noi non apriamo”. È questa la posizione assunta da un gruppo di ristoratori e di esercenti della provincia di Grosseto che ha scelto di non riaprire da domani, giorno in cui sarà consentita la ripartenza per diverse attività
Questi imprenditori hanno deciso di chiamarsi “Gruppo Corona” e sono presenti in tutti i 28 Comuni della Maremma. I promotori dell’iniziativa sono: Roberto Conti, Liliana Marrini, Stefano Bertolai, Riccardo Ardiccioni, Manuel Forieri.
Questo è il loro messaggio:
«La qualità è la caratteristica dei nostri locali. Ma la qualità non è soltanto nei piatti che prepariamo e offriamo, ancor più oggi, è nella modalità di accoglienza, nell’organizzazione dei locali, nell’osservanza delle regole. Le attuali indicazioni del Governo e della Regione non offrono un quadro normativo chiaro per quanto riguardano i comportamenti da adottare nella riapertura e le norme da rispettare. L’approccio appare approssimativo soprattutto per noi che come esercenti ne rispondiamo e ne risponderemo dal punto di vista delle responsabilità».
«Tra i tanti, innumerevoli, limiti c’è anche la mobilità interclusa tra regioni e ancor più tra nazioni. Non basta la clientela locale, infatti, per far vivere i nostri Ristoranti, è indispensabile garantire flussi di clienti esteri che già da anni ci conoscono e ci scelgono. La scelta di posporre a giugno la riapertura all’esterno comporta, soprattutto per i più piccoli (e sono la maggioranza) il rinvio delle assunzioni stagionali. Partire oggi è come essere zoppi, riaprire senza clienti è un doppio danno a trattorie e locande i cui equilibri economici sono da sempre precari».
Ci prendiamo un po’ di tempo per essere pronti al meglio perché innanzitutto rispettiamo i nostri clienti. Nel frattempo, chi ha deciso di servire i propri piatti con l’asporto e il delivery continuerà a soddisfare in tal modo la clientela di “vicinanza” contenendo al massimo i costi di gestione.
Aspettiamo regole certe e chiare, dunque, e, siamo certi che riapriremo presto, però vogliamo farlo bene. Chiediamo a Governo e Regione rispetto del nostro lavoro e serietà. Noi siamo uno dei canali più importanti dell’economia toscana, di valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici.