GROSSETO – “Stiamo affrontando una delle situazioni più drammatiche dal dopo guerra, perciò la Maremma e l’Amiata marcino insieme per un nuovo inizio”.
A scriverlo, in una nota, Cinzia Tacconi, componente segreteria provinciale Pd.
“La salute dei cittadini è la priorità assoluta di uno Stato democratico che ha il dovere di mettere in pratica tutte le misure possibili per rendere efficace la battaglia e la sconfitta del virus – prosegue Tacconi -. Parallelamente occorre lavorare per far ripartire il nostro Paese, progettando linee guida chiare e condivise per la riapertura.
Dal 4 maggio siamo entrati nella fase 2: il settore manifatturiero, l’edilizia e poche tipologie commerciali hanno ripreso le loro attività, ma siamo in ritardo per tutto il settore dell”industria dell’ospitalità’ (turismo, ristorazione, commercio, servizi alla persona) che produce gran parte del nostro pil provinciale.
Questi imprenditori hanno iniziato giustamente a protestare e a far sentire la loro voce: hanno la nostra totale solidarietà e comprensione perché se non verranno messe in campo velocemente linee guida per la riapertura chiare e condivise, si rischia che dopo un lungo periodo di restrizioni centinaia di piccole e micro-imprese non riapriranno.
Questa situazione eccezionale ha portato il nostro tessuto imprenditoriale a sostenere un sovraccarico economico ed una conseguente gravissima mancanza di liquidità.
Riteniamo in questa primissima fase sia necessario intervenire concretamente con misure di sostegno alle imprese:
esenzione dai tributi comunali per tutto il 2020 o comunque almeno per il periodo di chiusura forzata (lockdown);
possibilità, ove le condizioni lo consentano, di ampliare le concessioni del suolo pubblico senza aumento del costo;
contributi a fondo perduto per acquisto di strumenti di protezione sanitaria, e di tutto quello che sarà necessario per adeguarsi alle norme per la riapertura delle attività;
contributo affitti e sensibilizzazione dei proprietari immobiliari alla riduzione dei canoni attraverso riduzioni dell’aliquota o detrazioni Imu;
riduzione della burocrazia rendendo più agili le procedure.
La valutazione e l’applicazione di queste misure auspichiamo che possano avvenire in modo coordinato su tutto il territorio provinciale. Ci rendiamo conto che le differenze tra i comuni possono essere notevoli, sia per tessuto imprenditoriale che per ricadute sui bilanci pubblici. Ma poter dare risposte alle imprese applicando gli stessi criteri – conclude Tacconi – sarebbe la dimostrazione che siamo un territorio che vuole ripartire tutto insieme”.