GROSSETO – “In un momento storico in cui, purtroppo, non abbiamo certezze, mi sembra doveroso fare chiarezza sul ruolo della associazione La Farfalla e le cure palliative”.
A scriverlo, in una lettera, il presidente dell’associazione Roberto Vittorio Martinelli.
“Da sempre – prosegue il presidente de La Farfalla – abbiamo lavorato, e continueremo a farlo, a fianco dei medici palliativisti e ai medici di medicina generale su mandato e indicazione loro e della Asl, con la quale da anni abbiamo una convenzione che permette di seguire a domicilio i casi più critici per i quali sono talvolta richiesti più accessi giornalieri .
Questo è possibile con l’ impiego del nostro personale infermieristico formato nel tempo anche dai medici palliativisti che hanno sempre apprezzato il nostro lavoro. Altrettanto importante il contributo delle nostre tre psicologhe che da anni seguono pazienti e famiglie nel territorio ed in hospice.
Detto questo vorrei che fossero chiari due aspetti
Il percorso territoriale di Cure palliative pubblico viene attivato dalla Asl su richiesta dei medici di medicina genarale e dei medici Cure palliative, tutti dipendenti Asl che, successivamente, interessano La Farfalla nei casi selezionati con maggiore bisogno assistenziale. L’Hospice (che non è il reparto “La Farfalla”) e tutti gli operatori sono struttura e personale Asl dove noi siamo presenti da sempre con psicologhe, volontari e con il contributo nell’acquisto e ripristino di parte degli arredi sempre in accordo con la Asl.
La mission per cui è nata la nostra associazione, il nostro credo, sono le Cure palliative, e su questo abbiamo curato anche la formazione del personale infermieristico e volontari grazie al contributo dei medici di Cure palliative, medici di base, e alle nostre psicologhe.
Inoltre da due anni ci stiamo occupando di dolore anche attraverso la Scrambler Therapy: un macchinario utilizzato da personale preparato, che ci consente di ridurre e, in molti casi di eliminare, dolore neuropatico o oncologico”.