GROSSETO – «Giovedì scorso si è riunita la III Commissione consiliare per discutere la mozione con la quale il sottoscritto ha chiesto all’Amministrazione comunale l’istituzione di un tavolo di lavoro dedicato al rilancio del settore dell’arte e della cultura, al quale siano chiamati a partecipare gli operatori del settore» afferma Carlo De Martis, capogruppo lista Mascagni sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto.
«Una riunione tenutasi alla vigilia del Primo maggio, nella quale sono stati portati all’attenzione dell’assessore alla Cultura le istanze e la condizione di estrema sofferenza in cui versano i lavoratori di questo comparto, tra quelli che non solo maggiormente soffrono in termini di perdite economiche, ma che vedono particolarmente lontane le possibilità di una ripartenza».
«Produzioni artistiche, compagnie e scuole di danza, di musica e di teatro, ballerini, musicisti e attori, fonici e tecnici delle luci, operatori dei sistemi museali ed ancora i locali che ospitano eventi e performance, passando per le tante librerie che specie in una città come la nostra vivono grazie agli incontri pubblici, e poi tutto il mondo del cinema, dalle sale ai festival, e molto altro ancora» prosegue De Martis.
«Il coronavirus ha costretto alla serrata non solo le attività produttive in senso stretto, ma anche un intero mondo fatto di espressione e condivisione di idee, saperi ed emozioni. Pensare ad una ripresa della nostra comunità, o addirittura come spesso si sente dire una rinascita, lasciando in disparte il tema delle politiche culturali, magari trattandolo al più come una costola dell’offerta turistica, sarebbe un errore fatale. E’ un’economia che rischia di essere sopraffatta da questa crisi e, se accadesse, produrrebbe un danno enorme non solo per le tasche dei diretti interessati, il che già sarebbe sufficientemente grave, ma per la qualità della vita di tutti noi».
«Nulla sarà come prima, è il mantra che sentiamo ripetere. Forse, però, sarebbe meglio dire: nulla dovrà essere come prima. Anche e soprattutto nell’ambito delle politiche culturali. Fino ad oggi trascurate, bene che vada declinate in occasioni di svago o ‘ancelle’ del turismo, e invece da ripensare e tradurre in centri di relazione capaci di disegnare un nuovo modello di sviluppo e rilanciare davvero la nostra comunità, nella sua interezza e nelle sue diversità. Difficilmente ci sarà una pioggia di denaro per la ripresa tanto auspicata, e comunque non sarebbe sufficiente. Dovremo ripensare tanto, forse tutto» prosegue la nota.
«E’ un lavoro complesso e articolato, e per questo è urgente che anche le istituzioni locali se ne facciano carico, così come stanno già facendo gli assessori alla Cultura di tante altre città. Lo dico senza alcun intento polemico, ma al solo scopo di offrire uno stimolo e uno spunto di riflessione in un momento di grande difficoltà».
«In queste settimane si stanno moltiplicando idee e proposte per una ‘convivenza’ delle produzioni artistiche e culturali con il virus, sia nel breve che nel medio periodo. Proprio in questi giorni anche a livello locale sono usciti contributi molto interessanti. Solo per citarne alcuni, penso a quelli di Giorgio Zorcù dell’Accademia teatrale Mutamenti, a quelli del Mu.Ma, il neonato collettivo dei musicisti maremmani, ed ancora alla proposta per la realizzazione e diffusione di produzioni artistiche avanzata da Stefano ‘Cocco’ Cantini».
«All’Amministrazione comunale il compito di raccogliere questi contributi mettendoli a sistema e agevolando con ogni strumento, anche attraverso interventi sugli aspetti burocratici e organizzativi, la ripartenza di un settore che costituisce un patrimonio straordinario, forse neppure ben conosciuto e che ora rischia di disperdersi».
«Il prossimo venerdì 15 maggio il Consiglio comunale di Grosseto voterà la proposta per l’istituzione di un tavolo di lavoro dedicato al settore dell’arte e della cultura. E’ una proposta a costo zero per l’Amministrazione comunale, ma certamente impegnativa in termini di idee e responsabilità. Confidiamo che il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e la maggioranza dei consiglieri comunali sapranno e vorranno farsene carico» conclude De Martis.