FOLLONICA – Dopo la petizione arriva il ricorso al Tar. Sarà depositato nella giornata di oggi al tribunale amministrativo di Firenze il ricorso con il quale i cittadini di Follonica impugnano il provvedimento di sospensione del ballottaggio, firmato dal prefetto di Grosseto lo scorso 24 aprile.
L’iniziativa è stata promossa dalle stesse persone che pochi giorni fa avevano lanciato la raccolta di firme, prima su internet e poi cartacea, con la quale si chiedeva alla prefettura di poter effettuare il secondo turno delle elezioni amministrative di Follonica. I firmatari dell’atto, predispsoto dall’avvocato Paolo Bastianini, sono l’imprenditrice Liliana Marrini, nota ristoratrice del Golfo, e Alessadrna Vagelli, cittadina follonichese. Al loro fianco un altroimprenditore, Michele Cocola, che non esseendo residente a Follonica non ha potuto firmare formalmente l’atto.
La vicenda del ballottaggio di Follonica parte da lontano. Lo scorso 17 dicembre infatti la sentenza del Tar della Toscana ha annullato la proclamazione del sindaco Andrea Benini al primo turno disponendo dunque la fissazione del ballottaggio per l’elezioni del primo cittadino. A gennaio 2020 poi è stata fissata la prima data del voto del secondo turno a domenica 15 marzo. A quattro giorni dal voto poi, per motivi di meergenza sanitaria legata al coronavirus, il voto è stato rinviato a domenica 10 maggio per poi essere definitivamente sospeso lo scorso 24 aprile sulla base del decreto del Governo del 20 aprile che ha rinviato le elezioni ammnistative e regionali al prossimo autunno.
L’obiettivo principale del ricorso, ha spiegato l’avvocato Bastianini, anche se difficile, è quello di poter sbloccare il meccanismo elettorale e quindi poter votare domenica 10 maggio. «Se questo non fosse possibile chiediamo di poter votare una delle domenica successive». Entro il dieci maggio comunque, almeno secondo le aspettative, ci dovrebbe essere una prima risposta.
«La scorsa settimana – spiega Michele Cocola – è stata lanciata una petizione per sensibilizzare il prefetto e gli enti preposti per consentire alla nostra città di andare al balottaggio. Perché con tutto quello che è successo, noi follonichesi non abbiamo avuto più un “babbo”, qualcuno che porta avanti le nostre problematiche, nessuno che si occupi della nostra “casa”, in questo caso la nostra città. Questo nulla toglie a tutto il lavoro, egregio, che sta portando avanti il commissario. Ma noi abbiamo bisogno di futuro e questo non ce lo può dare il commissario».
Il ricorso in sostanza è per avere un sindaco e non contro il commissario che, come hanno speigato più volte i promotori dell’iniziativa «si sta impegnando molto, ma che giustamente non può avere le stesse caratteristiche di un sindaco».
«Abbiamo deciso di fare un ricorso al Tar per affermare i nostri diritti – ha aggiunto Cocola – . È facile per noi andare a votare per il ballottaggio, così come si fa quando andiamo a fare la spesa. Perché a noi interessa avere una amministrazione con la quale parlare e a cui rivolgersi. Purtroppo io non sono residente a Follonica e non posso firmare il ricorso, ma ci metto la faccia e sostengono in pieno questa iniziativa».
«Noi abbiamo bisogno – ha detto Liliana Marrini – di confrontarci con qualcuno che conosca bene il territorio. In questo momento ci sentiamo disorientati, orfani di una persona di riferimento che possa ascotlarci e conosca bene Follonica. Il commissario fa quallo che può, ma certo non possiamo dirgli che se sbaglia non lo voteremo più. Noi vogliamo un sindaco. In questi giorni difficili ci stiamo confrontando con tanti ristoratori e imprenditori di altri comuni della nostra provincia: tutti dicono che chiedono al sindaco e che parlano con il sindaco e noi ci sientiamo invece senza riferimento».
Ma su cosa si basa il ricorso? «Il fondamento giuririco – ha spiegato ancora Bastianini – sta nel diritto dei diritti, cioè il diritto di voto che è quel diritto fondamentale per tutti i diritti della democrazia». Il caso di Follonica, si capisce, è molto complesso e unico e la differenza che sta rispetto a tutti gli altri appuntamenti delle amministrative che sono stati rinviati dal decreto del 20 aprile, è proprio che è un procedimento elettorale già iniziato. «Elezioni – ha detto Bastinini – non significa votazioni, ma indica il procedimento elettorale che iniza con l’indizione dei comizi elettorali e si conclude con la proclamizone degli eletti. Tra questi due momenti ci sono tutta una serie di atti che sono scanditi dalla legge e che sono sempre molto precisi. Follonica si trova proprio in questa situaizone: siamo nel corso di un procediemtno elettorale che è iniziato addirittura nella primaera del 2019 e che è stato rinviato per la prima volta a quattro gironi dal voto».
Ecco il testo integrale del ricorso: LINK.