di Lorenzo Falconi
GROSSETO – «Il disastroso incendio della pineta di Marina di Grosseto è un atto di terrorismo ambiente». Non usa mezzi termini Angelo Gentili (nella foto), della segreteria nazionale di Legambiente, «che sia un gesto responsabile o irresponsabile, è opera dell’uomo». Mentre la pineta brucia ancora, è già tempo delle prime riflessioni sui danni provocati dal fuoco: «perdiamo un valore di biodiversità molto importante – puntualizza Gentili -, il disagio è enorme per i cittadini e per il turismo, ci vorrà molto tempo per ripristinare quello che è considerato un polmone naturale». La situazione viene analizzata anche sotto il profilo dell’opera di prevenzione: «come Legambiente abbiamo lanciato un segnale forte, la pineta è attrattiva per il turismo, è una grande riserva ambientale – spiega Gentili -. Per questo è opportuno aumentare la vigilanza, il monitoraggio, azioni in grado di fermare fenomeni di questo tipo».
«L’incendio alla pineta di Marina di Grosseto è una tragedia ambientale – dice Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma -, purtroppo anche noi abbiamo dovuto effettuare dei tagli al personale sulle ore di vigilanza. Tutto questo si traduce in minore garanzia di sicurezza». Sulle responsabilità dell’incendio, il presidente del Parco ha pochi dubbi: «se verranno individuati i responsabili, mi auguro che ci siano pene severe».
Sulla vicenda incendio, interviene anche il sindaco di Castiglione della Pescaia Giancarlo Farnetani: «come comune limitrofo, abbiamo condizioni molto simili a quelle di Marina di Grosseto, quindi ci sentiamo particolarmente vicini al disastro ambientale che si sta sviluppando in queste ore». Si è discusso anche sull’opportunità di effettuare lo spettacolo dei fuochi d’artificio, in programma la sera del sabato a Castiglione della Pescaia, mentre a pochi chilomentri di distanza divampavano le fiamme in pineta: «ne ho parlato con il sindaco di Grosseto Bonifazi e con il vicesindaco Borghi- spiega Farnetani – alla fine, rinunciare allo spettacolo pirotecnico, creava ulteriori problemi, perché il paese era già pieno di turisti e visitatori, molti dei quali attendevano proprio i fuochi di artificio. Abbiamo tuttavia anticipato l’evento, in modo da poter svincolare i nostri mezzi antincendio e metterli a disposizione».