SCARLINO – “Nell’amministrare un Comune è molto importante avere le capacità di ascoltare e valutare proposte, osservazioni e consigli in libertà e ragionevolezza anche se non provengono dalla propria parte politica. La valutazione ‘critica’ è, infatti, in taluni casi molto utile a migliorare continuamente i governo della comunità. Il sindaco di Scarlino, Francesca Travison, non ha ancora compreso il valore delle relazioni e invece di ascoltare e governare sembra voler comandare. Ma in democrazia le regole e le modalità non sono quelle a cui Travison è vocata”.
A scriverlo, in una nota, Giacomo Termine, segretario provinciale Pd Grosseto.
“Ricordiamo al sindaco che quello che conta è il bene della comunità scarlinese, e poco interessano ai cittadini le accuse violente che lei indirizza verso le minoranze supportata dal costoso ufficio comunicazione – prosegue -. Il momento vissuto da tutti è complicato e le risposte da costruire sono difficili. Proprio in questa fase uno dei primi compiti del sindaco è tenere la comunità unita, superare incomprensioni e conflitti e ricercare le soluzioni per le persone amministrate. Le proposte avanzate da Emilio Bonifazi e Guido Maria Destri vanno in questa direzione. Ci rifletta invece di reagire irritata”.
“Le imprese e i cittadini hanno bisogno di liquidità e, oltre l’intervento dello Stato, i Comuni devono fare ognuno la sua parte – va avanti il segretario dem -. È il caso della tassa di soggiorno, la Tosap e gli altri tributi. Perché non vuole intervenire? Perché non vuole lasciare queste risorse alle famiglie e alle imprese? Cosa aspetta? Forse che il suo tessuto economico e sociale vada in frantumi? Sindaco, non si vergogni di fare proprie le idee del Gruppo consiliare per Scarlino. Se sono buone perché respingerle? Se non lo farà, se lo ricordi, le responsabilità saranno solo sue e noi glielo ricorderemo, e se lo ricorderanno anche i suoi elettori se li lascerà da soli a difendersi”.
“Ragionare e non respingere – conclude Termine -, approfondire e non spargere risentimento e rabbia, sono regole di buon governo che le possono essere utili, ma che soprattutto sono utilissime agli scarlinesi che, costretti in casa, vedono il proprio Comune assistere immobile alla crisi, forse, più grande degli ultimi 70 anni”.