MASSA MARITTIMA – Il ruolo degli ospedali di prossimità nella Asl Toscana sud est è in questo momento di emergenza ancora più importante.
Nell’area grossetana, l’attività chirurgica è stata riorganizzata sui vari presidi “no covid” e di questi l’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima ne è parte integrante e fondamentale per garantire non solo il supporto al Misericordia, riferimento Covid per la provincia, ma anche a mantenere il livello e la qualità delle attività di urgenza ed emergenza e della chirurgia oncologica.
Qui i professionisti sanitari si impegnano innanzitutto in un’attenta attività di monitoraggio affinché il coronavirus non entri in questa struttura che deve restare libera da Covid, per questo sia gli operatori che vi lavorano che i pazienti che entrano, sono subito sottoposti a tampone, oltre alla postazione di check point presso l’unico ingresso rimasto da dove chiunque acceda deve passare.
L’ospedale adesso riassume in sé due aspetti chiave per il mantenimento dell’emergenza come supporto al Misericordia e per la continuità delle attività di cura come riferimento dei cittadini di tutta la zona Colline Metallifere e di quei pazienti oncologici che hanno bisogno di interventi chirurgici dermatologici e senologici che attualmente sono eseguiti qui.
A seguito della rimodulazione, al Sant’Andrea vengono svolti interventi di senologia oncologica dalle dottoresse Pieraccini e Pacchiarotti e di dermatologia oncologica eseguiti dai professionisti dell’équipe del dottor Pellegrino, che si alternano da Grosseto.
Accanto a questa, gli specialisti del posto portano avanti tutta l’attività di urgenza/emergenza e chirurgia oncologica generale. Il pronto soccorso, come di norma, accoglie i pazienti che arrivano in urgenza e i professionisti della Chirurgia e dell’Ortopedia prendono in carico i pazienti che necessitano di intervento. Se l’urgenza è differibile si attende il risultato del tampone, nel caso in cui non si possa aspettare ma si debba intervenire immediatamente, l’èquipe chirurgica si organizza con tutti i dpi necessari, trattando il paziente come fosse positivo e lo opera subito. Successivamente all’esito del tampone, se positivo,il paziente sarà tenuto in una stanza isolata organizzata appositamente per questi casi.
“In questo momento peculiare ci sentiamo tutti ancora più parte di una grande squadra, uniti per limitare quanto più possibile i danni portati dal coronavirus e allo stesso tempo pronti per assistere i pazienti in emergenza e assicurare i percorsi oncologici – afferma Simone Cecconi, responsabile Uos Chirurgia di Massa –. Come al solito, diamo la nostra piena disponibilità a sostegno del Misericordia e manteniamo alta l’attività per la nostra zona. Al momento abbiamo un tasso di ricovero superiore al 50%”.