GROSSETO – “In questa situazione emergenziale per il contenimento alla diffusione del virus covid-19, anche il settore delle costruzioni edili sta subendo un’ulteriore penalizzazione che si aggrava al lungo periodo di crisi che lo ha caratterizzato e che, solo negli ultimi tempi, vedeva un rallentamento ed un cauto ottimismo”. A scriverlo, in una nota, Ance Grosseto.
“Oltre l’80% delle imprese, percentuale riscontrabile anche sul piano locale, hanno chiuso i loro cantieri a seguito delle disposizioni per contrastare il contagio, mantenendo aperte, ove possibile, le attività considerate di pubblica utilità, tra cui cantieri strategici per le strade, le gallerie, i ponti, o collegati a filiere produttive autorizzate per la distribuzione dell’acqua, l’elettricità, i rifiuti, ovvero per le emergenze sul disseto idrogeologico e la tutela del territorio – prosegue l’Ance -. E’ noto che nella nostra Provincia, per la sua conformazione economica, l’edilizia e la filiera delle costruzioni rappresentano, tradizionalmente, comparti produttivi di diffusa e primaria importanza”.
“Le richieste di Cassa Integrazione Guadagni sono molte – si legge nella nota – ,e le imprese, nell’attesa di poter riaprire e propri cantieri, sono impegnate nella riorganizzazione aziendale, la preparazione alla gestione dei cantieri nel rispetto delle procedure sulla sicurezza sanitaria secondo il protocollo ministeriale sottoscritto dall’Ance e dai sindacati dei lavoratori delle costruzioni edili e successivamente approvato anche da altre organizzazioni di settore”.
“La mancanza di mascherine filtranti ha comportato, per le poche aziende in attività, ulteriori difficoltà operative, problematica che dovrà essere superata prima dell’avvio generalizzato dei cantieri in quanto il settore edile e gli investimenti in infrastrutture possono essere un’importante leva per far ripartire il Paese – continua l’Ance -. Nell’attesa di conoscere i contenuti del prossimo decreto ministeriale che dovrebbe introdurre azioni per investimenti con risorse pubbliche, da subito si possono attivare procedure che sostengano il nostro tessuto imprenditoriale locale”.
“Da tempo – si legge ancora nella nota dell’associazione – affermiamo che non c’è più spazio per una burocrazia frenante, impacciante, difensiva che si annida in una pletora di normative, nelle cui grinze si annidano complicazioni interpretative e clausole penalizzanti.
Sui burocrati di mestiere occorrerà, comunque, oltre che valutarne l’effettiva competenza, anche ripensare, a loro tutela, una rimodulazione ed un alleggerimento sul danno erariale e sul reato di abuso d’ufficio. La snellezza delle procedure e delle decisioni sono sempre indispensabili, ma in particolare in tempi di emergenza come gli attuali sono necessari”.
“Rapidità nelle decisioni ed efficienza sono fattori indispensabili: occorre al più presto – in subordine al superamento dell’emergenza sanitaria, ma in un’ottica di parallelismo attivo – che oltre a guardare ad un grande piano di opere pubbliche per evitare il rischio di depressione tra cui: il Corridoio Tirrenico, il raddoppio della superstrada Grosseto-Siena, il completamento della Due Mari Grosseto Fano, che le stazioni appaltanti di Comuni e della Provincia spendano da subito le risorse economiche loro disponibili e che velocizzino le progettazioni – ancora l’associazione -. Per questo ai sindaci potrebbe anche essere conferito un particolare mandato che velocizzi le procedure da adattarsi nelle fasi di gara e nei mandati di pagamento ed in merito stiamo attendendo le prossime decisioni ministeriali”.
“Al momento la mancanza di liquidità sta incidendo in maniera esiziale sulle condizioni finanziarie delle imprese formando ulteriori difficoltà, anche aggravate dal fermo produttivo verso i subappaltatori, i fornitori e lavoratori – continua l’Ance -. In merito l’Ance Grosseto ha richiesto ai sindaci dei nostri comuni di onorare al più presto i pagamenti in tempi rapidi sui lavori acquisiti e conclusi, ovvero su quelli
ancora in corso rispetto agli stati di avanzamento maturati, ma anche su quei cantieri i cui lavori sono stati sospesi a causa del contenimento del virus covid-19 e che non hanno raggiunto l’importo contrattuale stabilito”.
“Le imprese si stanno già rivolgendo alle stazioni appaltanti per richiedere quanto dovuto e necessario – conclude l’Ance -. Questa azione, coordinata territorialmente è finalizzata anche ad evitare l’effetto domino su tutta la filiera del comprato costruzioni”.