Martinelli (Idv): «Non sarà possibile per chi dovrà assumere responsabilità di governo non tenere conto di quello che è successo»
«Sembra – scrive Martinelli, da talune interpretazioni, che ci sia il desiderio di ricomporre il centro-sinistra a Gavorrano. Dunque, scomodando William Shakespeare si può ben dire: “molto rumore per nulla”. Per mesi interi Gavorrano è stato sulla graticola, è arrivato nientemeno che un Commissario Prefettizio, in una numerica elettorale che solo un pazzo, un folle poteva ritenere possibile di crisi».
«Per mesi – aggiunge Martinelli – sui media si sono azzannati sia politici locali che gente comune, con accuse che sfioravano l’indicibile. Si sono usati termini ambiziosi e senza equivalenza nella realtà locale come: “conflitto di interessi”, “poteri forti”, “gruppi di potere”, “grandi vecchi”. Poi, in vista delle festività natalizie, grazie ad una anticipata letterina da “Zecchino d’Oro” a Babbo Natale, sembra che tutti si siano sentiti più buoni, più tolleranti, più unitari. All’improvviso, un soffio di umile mitezza ha scardinato la durezza dei cuori di chi fino a qualche ora prima incitava allo scontro. In un battibaleno la clemenza politica ha contaminato le superbe menti di chi reclamava gogna e cilicio per l’avversario. “E’ Natale e vola un angioletto rubicondo” recitava una famosa canzone di tanti anni fà. L’angioletto ha posato le sue ali su Gavorrano e pare abbia rincuorato tutti».
«Abbiamo scomodato – conclude Martinelli – per il titolo nientemeno che Shakespeare, sulla cadenza di una famosa commedia teatrale. Il teatro! Certo, non mancherà anche quello, perché no! A questo punto non è inverosimile che i protagonisti della ferale vicenda si ritrovino uniti in piazza non tanto a protestare contro Berlusconi e la Gelmini (quello verrà dopo), ma ad intonare un coinvolgente gospel: “Oh happy day”, con sincroniche movenze corporali e simmetrica gestualità. Proprio chi, fino al giorno prima si è spintonato in piazza, attorniato da capannelli di gente divisa in opposte, “toscane” fazioni. Ci auguriamo che il teatro si riduca alla sola ironica metafora del gospel e che non sia invece il prodromo di un “teatrino politico” rappresentativo di un’“antica” politica, che finora non si era vista a Gavorrano. Tuttavia, ben ritorni il “vecchio” centro-sinistra, ma non sarà possibile per chi dovrà assumere responsabilità di governo non tenere conto di quello che è successo. Altrimenti, basta dire che si era su “Scherzi a parte”».