ORBETELLO – Iacopo Sbrolli, docente di Matematica e Fisica al Polo liceale di Orbetello e l’Istituto tecnico nautico di Porto Santo Stefano, ha lanciato ieri una petizione sul sito web «change.org» chiedendo al Ministero dell’Istruzione “chiarezza e sostegno economico alle famiglie”. Di seguito il testo della petizione.
Oggi pomeriggio, il ministro dell’Istruzione ha fatto alcune dichiarazioni in merito alle azioni intraprese dal Governo per quanto riguarda la scuola. Purtroppo, le misure proposte dal ministro appaiono inadeguate. Lo scrivente è un docente.
Prima di tutto, è necessario che il Ministero comunichi in modo chiaro quando e se le scuole riapriranno. La data di riapertura prevista è il 3 aprile 2020, ma appare del tutto irrealistica.
È necessario ricevere le informazioni sulla riapertura quanto prima affinché gli studenti, i docenti e le famiglie possano organizzarsi in modo adeguato, anche perché per le famiglie con problemi economici comprare un computer in una situazione emergenziale come questa ha un notevole costo ed è necessario sapere se questa spesa è essenziale.
In secondo luogo, la proposta di creare commissioni per l’Esame di Stato composte esclusivamente da commissari interni (e un presidente esterno) non appare congrua. Gli esami con soli commissari interni non saranno più facili per i ragazzi: è chiaro che tutti i docenti, anche quelli esterni, saranno molto comprensivi in una situazione di assoluta emergenza come questa. Forse sarebbe più opportuno valutare i ragazzi in base al curriculum invece di modificare le modalità d’esame, rischiando di creare un precedente che potrebbe convertirsi in legge.
La proposta appare solo un modo per risparmiare, dato che la presenza di soli commissari interni non garantisce in alcun modo una maggiore serietà o congruità dell’Esame di Stato. Il risparmio è stimabile in circa 30 milioni di euro (mille euro per ciascuno dei circa 30mila commissari esterni), più di un terzo del denaro che il Ministro intende investire per potenziare la didattica a distanza.
A questo proposito, si sottolinea come l’investimento di 85 milioni di euro proposto dal ministro per l’acquisto di apparecchiature elettroniche e abbonamenti alla rete internet siano assolutamente insufficienti. Supponendo che solo il 10% degli studenti non disponga né di un pc né di un tablet, sarebbe necessario spendere circa 500 euro per circa 700mila studenti, per un totale di circa 350 milioni di euro.
Questo senza citare eventuali spese per fornire un abbonamento alla rete. Si ricorda che un grande numero di famiglie ha introiti molto limitati a causa della chiusura forzata di molte attività, per cui è necessario che il Ministero non le obblighi ad acquistare delle apparecchiature elettroniche, facendo gravare sulle loro spalle un peso doppio.
Si chiede al ministro dell’Istruzione e a tutto il Governo di comunicare in modo chiaro con la cittadinanza e di effettuare investimenti più sostanziosi per potenziare le previste attività di didattica a distanza. Si riconosce l’immensità degli sforzi fatti finora dal Governo Conte e si chiede di estendere tali sforzi all’ambito della didattica a distanza.