GROSSETO – «Deve ritirarla alle poste, io non posso consegnargliela, sono le disposizioni per il Coronavirus». Così un grossetano si è sentito rispondere questa mattina dal postino che aveva in mano una raccomandata indirizzata proprio a lui.
«Ero alla finestra quando si è fermato sotto casa, l’ho salutato e, vedendo che aveva in mano una busta verde ho chiesto se fosse per me» racconta Fabio, poco più di 65 anni, residente a Grosseto in via Scotti.
«Lui ha detto il mio cognome, io ho risposto di sì e ho detto che sarei sceso subito, ma per tutta risposta mi ha detto che le raccomandate non le lasciavano più, che avrei dovuto recarmi alla posta di piazza Rosselli tra due giorni con il tagliando, che quelle erano le disposizioni».
«Io ho più di 65 anni, sono dieci giorni che sono chiuso in casa e non uscirò certo per andare a far la fila alle poste, sebbene sia cosciente che una raccomandata potrebbe essere qualcosa di importante. Mi chiedo – prosegue il nostro lettore – quale sia la logica. Farci ammassare tutti all’ufficio centrale delle Poste in fila invece di trovare un altro modo per farci firmare senza avvicinarci e lasciare la raccomandata in cassetta».