GROSSETO – «Nel Decreto Legge “Cura Italia” ci sono misure per famiglie ed imprese. Alcune buone. Prevalentemente rinvii di scadenze; molto poco per gli autonomi, in particolare per le partite iva. Generalmente, insufficienti. E sono tutte misure che riguardano soltanto le competenze statali» a parlare è l’assessore del Comune di Grosseto Giacomo Cerboni.
«Solo marginalmente ed indirettamente, purtroppo, qualche striminzita misura per i Comuni, che il Governo ha abbandonato, con assoluta irresponsabilità e leggerezza, a rispondere da soli alle primarie esigenze dei cittadini. Mancano completamente disposizioni sui tributi comunali, per ristorare i Comuni dello sforzo economico che stanno sostenendo nel fronteggiare la crisi, per aiutare i Comuni a mantenere i servizi alla Comunità pur a fronte del concreto rischio di minori entrate. I cittadini sono sempre gli stessi, dello Stato e dei Comuni. Il Governo si è preoccupato soltanto di quanto di competenza statale, non di quanto di competenza locale che comunque ricade sugli stessi cittadini. Sarebbe stato possibile, perché lo Stato può fare debito, i Comuni no».
«L’orgoglio dell’Italia millenaria dei campanili è stato svilito negli ultimi 10-15 anni da norme, cavilli e controlli statali sempre più invadenti e complessi. In questa circostanza di emergenza, se ne vedono gli effetti pratici – prosegue Cerboni -. Pur impegnati in prima linea, i Comuni hanno risorse proprie (poche) ma non possono usarle, hanno scarsa autonomia finanziaria per far fronte a quanto sta succedendo. Sarebbero bastate poche misure sulla fiscalità locale, peraltro quelle che tutti i Comuni, Grosseto tra i primi, chiedono ormai da tre anni».
«Il buon senso ci suggerisce che un dibattito e le polemiche sulla capacità di autonomia dei Comuni debbano certamente essere rinviate a quando l’emergenza sanitaria sarà stata superata. Al momento, al Governo chiediamo con forza un intervento a favore dei Comuni, non soltanto finanziario ma anche derogatorio di tutti i vincoli che, persino in questa emergenza, legano le mani agli amministratori comunali nel governo della Comunità locale».